La solennità del Corpus Domini risale al 1246 nella diocesi di Liegi in Belgio per contrastare principalmente il dilagare del pensiero fra i fedeli cattolici del vescovo Berengario di Tours che dal 1047 sosteneva che la presenza di Cristo nell’Eucaristia era solo simbolica e non reale. Di fatto negava categoricamente la transustanziazione, ossia la totale trasformazione della sostanza del pane e del vino nella sostanza del corpo e del sangue di Cristo in forza delle parole della consacrazione pronunziate dal sacerdote nella Messa.
Le visioni della suora benedettina Giuliana di Cornillon, che disse di aver visto la Chiesa rappresentata da una grande luna bianca splendente turbata da una macchia opaca, furono interpretate come la mancanza di una festività importante.
Il miracolo di Bolsena vide protagonista Pietro da Praga, sacerdote di origine boema che veniva assalito da forti dubbi sulla presenza reale di Cristo nell’ostia consacrata. Durante la celebrazione di una messa da lui presieduta, dall’ostia consacrata caddero alcune gocce di sangue sul corporale e, dopo alcuni momenti di sgomento, il sacerdote informò le autorità ecclesiastiche.
Dopo questi episodi, Papa Urbano IV l’11 agosto 1264 estese a tutta la Chiesa Cattolica la Solennità del Corpus Domini con la bolla Transiturus de hoc mundo: (“Quando stava per passare da questo mondo”), in cui dava anche la motivazione: “Sebbene l’Eucaristia ogni giorno venga solennemente celebrata riteniamo giusto che, almeno una volta l’anno, se ne faccia più onorata e solenne memoria. Le altre cose, infatti, di cui facciamo memoria, noi le afferriamo con lo spirito e con la mente, ma non otteniamo per questo la loro reale presenza. Invece, in questa sacramentale commemorazione del Cristo, anche se sotto altra forma, Gesù Cristo è presente con noi nella propria sostanza. Mentre stava, infatti, per ascendere al cielo disse: ‘Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo’“ (Mt 28, 20).
La festa del Corpus Domini è da considerarsi come la sintesi dell’intero anno liturgico e mistero di tutta la storia della salvezza, perché Cristo è “l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, il Principio e la Fine” (Ap 22, 13).
Il mistero dell’Eucarestia è qualcosa che la mente umana non può assolutamente comprendere né spiegare, ma va accettato con fede e contemplato con amore.
In questa festa, il fedele deve riscoprire tutta la bellezza e la gioia nel ricevere Gesù nella particola consacrata, Gesù che quindi viene dentro di noi, a far parte di noi per essere noi in Lui e Lui in noi.
In nessuna altra religione professata nel mondo vi è un Dio che si fa pane reale per i suoi fedeli per essere mangiato e venire a far parte dell’uomo che diventa così tabernacolo vivente.
Quest’anno santifichiamo la festa del Corpus Domini il 23 giugno e la nostra zona pastorale vuole celebrarla chiamando le parrocchie a partecipare alla Santa Messa che si terrà comunitariamente in San Lorenzo a Budrio alle ore 9.30.
Dopo la celebrazione, in processione col Santissimo, raggiungeremo la chiesa di Pieve percorrendo via Bissolati, piazza Matteotti, Via Partengo, via O. Palme, via M.L. King e via Pieve. La solennità si concluderà quindi con Adorazione e Benedizione Eucaristica.
Andrea Accorsi