Carissimi,
oggi si conclude l’anno 2022 e dalla mezzanotte si apre il nuovo anno 2023 che auspichiamo portatore di gioia e pace
E proprio al tema della Pace è rivolto anche il nostro foglietto avvisi nel quale pubblichiamo ampi stralci (e il link per la lettura completa) del Messaggio per la Giornata della Pace 2023 di papa Francesco, messaggio nel quale il Pontefice ci invita a trarre insegnamento dagli eventi avversi di questi anni, in primis la pandemia e la guerra, consapevoli che “nessuno può salvarsi da solo”, per orientarci ad impostare la nostra vita su relazioni capaci di aprirci alla “fraternità” e alla “ricerca di un bene che sia davvero comune”.
Anche la nostra comunità è invitata a riunirsi questa sera per concludere insieme l’anno cantando il “Te Deum” di ringraziamento e ad aprire il nuovo anno partecipando, come ogni domenica, alla celebrazione dell’Eucaristia (al cui centro è posta l’immagine della Maternità di Maria) e al Canto pomeridiano del “Veni Creator Spiritus”
Di seguito, come al solito, trovate tutte le informazioni relative agli orari delle celebrazioni e degli altri appuntamenti di questi giorni in cui si respira ancora il clima del Natale e l’invito ad allargare il nostro cuore all’accoglienza verso chi è nel bisogno
Buona domenica, ed un caldo augurio perché il nuovo anno sia maggiormente orientato alla Fraternità ed alla Pace.
1 gennaio 2023 – Maria Madre di Gesù
Dal libro dei Numeri (6,22-27)
Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo:
“Così benedirete gli Israeliti: direte loro: Ti benedica il Signore e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”.
Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».
Dal Salmo 66 – Dio abbia pietà di noi e ci benedica.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Galati (4,4-7)
Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.
E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca (2,15-20)
In quel tempo [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Papa Francesco – Messaggio della Pace 2023
«Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte»
(Prima Lettera di San Paolo ai Tessalonicesi 5,1-2).
- Con queste parole, l’Apostolo Paolo invitava la comunità di Tessalonica perché, nell’attesa dell’incontro con il Signore, restasse salda, con i piedi e il cuore ben piantati sulla terra, capace di uno sguardo attento sulla realtà e sulle vicende della storia. Perciò, anche se gli eventi della nostra esistenza appaiono così tragici e ci sentiamo spinti nel tunnel oscuro e difficile dell’ingiustizia e della sofferenza, siamo chiamati a tenere il cuore aperto alla speranza, fiduciosi in Dio che si fa presente, ci accompagna con tenerezza, ci sostiene nella fatica e, soprattutto, orienta il nostro cammino. Per questo San Paolo esorta costantemente la Comunità a vigilare, cercando il bene, la giustizia e la verità: «Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri» (5,6). È un invito a restare svegli, a non rinchiuderci nella paura, nel dolore o nella rassegnazione, a non cedere alla distrazione, a non scoraggiarci ma ad essere invece come sentinelle capaci di vegliare e di cogliere le prime luci dell’alba, soprattutto nelle ore più buie.
- Il Covid-19 ci ha fatto piombare nel cuore della notte, destabilizzando la nostra vita ordinaria, mettendo a soqquadro i nostri piani e le nostre abitudini, ribaltando l’apparente tranquillità anche delle società più privilegiate, generando disorientamento e sofferenza, causando la morte di tanti nostri fratelli e sorelle …
- Dopo tre anni, è ora di prendere un tempo per interrogarci, imparare, crescere e lasciarci trasformare, come singoli e come comunità; un tempo privilegiato per prepararsi al “giorno del Signore”. Ho già avuto modo di ripetere più volte che dai momenti di crisi non si esce mai uguali: se ne esce o migliori o peggiori. Oggi siamo chiamati a chiederci: che cosa abbiamo imparato da questa situazione di pandemia? Quali nuovi cammini dovremo intraprendere per abbandonare le catene delle nostre vecchie abitudini, per essere meglio preparati, per osare la novità? Quali segni di vita e di speranza possiamo cogliere per andare avanti e cercare di rendere migliore il nostro mondo?
Di certo, avendo toccato con mano la fragilità che contraddistingue la realtà umana e la nostra esistenza personale, possiamo dire che la più grande lezione che il Covid-19 ci lascia in eredità è la consapevolezza che abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri, che il nostro tesoro più grande, seppure anche più fragile, è la fratellanza umana, fondata sulla comune figliolanza divina, e che nessuno può salvarsi da solo …
Da tale esperienza è derivata più forte la consapevolezza che invita tutti, popoli e nazioni, a rimettere al centro la parola “insieme”. Infatti, è insieme, nella fraternità e nella solidarietà, che costruiamo la pace, garantiamo la giustizia, superiamo gli eventi più dolorosi.
- Al tempo stesso, nel momento in cui abbiamo osato sperare che il peggio della notte della pandemia da Covid-19 fosse stato superato, una nuova terribile sciagura si è abbattuta sull’umanità. Abbiamo assistito all’insorgere di un altro flagello: un’ulteriore guerra, in parte paragonabile al Covid-19, ma tuttavia guidata da scelte umane colpevoli. La guerra in Ucraina miete vittime innocenti e diffonde incertezza, non solo per chi ne viene direttamente colpito, ma in modo diffuso e indiscriminato per tutti, anche per quanti, a migliaia di chilometri di distanza, ne soffrono gli effetti collaterali – basti solo pensare ai problemi del grano e ai prezzi del carburante.
- Cosa, dunque, ci è chiesto di fare? Anzitutto, di lasciarci cambiare il cuore dall’emergenza che abbiamo vissuto, di permettere cioè che, attraverso questo momento storico, Dio trasformi i nostri criteri abituali di interpretazione del mondo e della realtà. Non possiamo più pensare solo a preservare lo spazio dei nostri interessi personali o nazionali, ma dobbiamo pensarci alla luce del bene comune, con un senso comunitario, ovvero come un “noi” aperto alla fraternità universale. Non possiamo perseguire solo la protezione di noi stessi, ma è l’ora di impegnarci tutti per la guarigione della nostra società e del nostro pianeta, creando le basi per un mondo più giusto e pacifico, seriamente impegnato alla ricerca di un bene che sia davvero comune.
Per fare questo e vivere in modo migliore dopo l’emergenza del Covid-19, non si può ignorare un dato fondamentale: le tante crisi morali, sociali, politiche ed economiche che stiamo vivendo sono tutte interconnesse, e quelli che guardiamo come singoli problemi sono in realtà uno la causa o la conseguenza dell’altro. E allora, siamo chiamati a far fronte alle sfide del nostro mondo con responsabilità e compassione …
Nel condividere queste riflessioni, auspico che nel nuovo anno possiamo camminare insieme facendo tesoro di quanto la storia ci può insegnare…
Formulo i migliori voti ai Capi di Stato e di Governo, ai Responsabili delle Organizzazioni internazionali, ai Leaders delle diverse religioni. A tutti gli uomini e le donne di buona volontà auguro di costruire giorno per giorno, come artigiani di pace, un buon anno! Maria Immacolata, Madre di Gesù e Regina della Pace, interceda per noi e per il mondo intero.
Commento completo sul link
Appello della Caritas
Il 7 dicembre scorso è morta una giovane signora, madre di 4 figli minorenni. Nonostante fosse ammalata da tempo, la notizia della sua morte ci ha lasciato sconcertati e preoccupati per il futuro dei figli. Conoscendo bene la situazione ci siamo impegnati ad assistere questa famiglia. Affidando a Dio Misericordioso la sua anima, Gli chiediamo di rimanere accanto a questa famiglia e di guidarci nell’aiutarla per le necessità che potrà avere.
A questo scopo chi vuole potrà contribuire:
- direttamente in Ufficio parrocchiale o tramite i volontari della Caritas
- oppure versando sul conto corrente Parrocchia San Lorenzo di Budrio – Caritas: IBAN IT86Z0707236640000000190889inserendo nella causale “per la famiglia B”
Ringraziamo quanti contribuiranno a creare questo piccolo fondo di solidarietà
Calendario parrocchiale
Sabato 31 | ore 17:15 Vespri, Te Deum e Benedizione Eucaristica
ore 18 Messa prefestiva |
Domenica
1 gennaio |
Maria Madre di Dio – 56° Giornata Mondiale della Pace
“I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù” ore 17:00 Rosario, Invocazione allo Spirito, Benedizione Eucaristica |
Lunedì 2 | Santi Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno |
Venerdì
6 gennaio |
Epifania del Signore “Siamo venuti dall’oriente per adorare il re”
Messe in san Lorenzo ore 8:00, 10:30 e 18:00 all’Olmo ore 9:00, alle Creti ore 11:15 |
Domenica
8 gennaio |
Festa del Battesimo del Signore
“Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui” |
Martedì 10 | Alle ore 20:45 si riunisce il Consiglio Pastorale Parrocchiale |
Giovedì 12 | Sant’Antonio Maria Pucci – Festa OSM |