“Due quadri, due immagini, due racconti ci regala il vangelo di domenica.
Nel primo i farisei (che spesso siamo noi) mettono Gesù alla prova della “realtà” quella che anche per noi è così comune e ci interroga: come comportarsi davanti all’amore infranto? …
Nel secondo l’innocenza, la fiducia semplice e pura dei bambini come condizione per il regno dei cieli.
Ma non sono forse legate queste due immagini?
Non è forse quella fiducia la condizione che ci permette di andare oltre il bagno di realtà per chiedere ogni giorno la capacità di ascoltarci, di perdonarci, di amarci?”
Questa settimana ringraziamo Giuseppe a cui “rubiamo” dalla chat dell’AC alcune frasi che ci introducono all’ascolto del brano del Vangelo di Marco proposto in questa XXVII domenica del Tempo Ordinario.
Di seguito, come di consueto, trovate il commento pronunciato da papa Francesco su questo stesso brano all’Angelus insieme a tutte le notizie relative alle varie celebrazioni e agli appuntamenti delle prossime settimane, fra cui ricordiamo in particolare:
- il volantino che annuncia la celebrazione solenne del nostro patrono San Lorenzo di domenica 13 ottobre in occasione della Festa del Ringraziamento, con l’invito a partecipare al pranzo parrocchiale
- i preparativi per la ripresa del Catechismo parrocchiale
- a cui aggiungiamo l’invito di papa Francesco a compiere un gesto di digiuno e a pregare per la pace nella giornata del 7 ottobre, in cui ricorre la memoria della Beata vergine del Rosario.
Buona domenica
6 Ottobre – XXVII Domenica per Annum
Dal libro della Gènesi (2,18-24)
Il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli
corrisponda».
Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del
cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo
l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome.
Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli
animali selvatici, ma per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse.
Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse
una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che
aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo.
Allora l’uomo disse: «Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne. La si
chiamerà donna, perché dall’uomo è stata tolta».
Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno
un’unica carne.
Salmo 127 – Rit.: Ci benedica il Signore tutti i giorni della nostra vita.
Dalla lettera agli Ebrei (2,9-11)
Fratelli, quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo coronato di
gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli
provasse la morte a vantaggio di tutti.
Conveniva infatti che Dio – per il quale e mediante il quale esistono tutte le cose, lui che
conduce molti figli alla gloria – rendesse perfetto per mezzo delle sofferenze il capo che
guida alla salvezza.
Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa
origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli.
Dal Vangelo secondo Marco (10,2-16)
In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a
Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa
vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di
ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma
dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo
padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non
sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha
congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi
ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei,
ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù,
al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non
glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi
non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E,
prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.
Puoi ascoltare il vangelo al link: https://www.lachiesa.it/liturgia/allegati/mp3/BO270.mp3
Papa Francesco – Angelus del 3.10.2021
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Nel Vangelo della Liturgia di oggi vediamo una reazione di Gesù piuttosto insolita: si indigna.
E quello che più sorprende è che la sua indignazione non è causata dai farisei che lo mettono
alla prova con domande sulla liceità del divorzio, ma dai suoi discepoli che, per proteggerlo
dalla ressa della gente, rimproverano alcuni bambini che vengono portati da Gesù. In altre
parole, il Signore non si sdegna con chi discute con Lui, ma con chi, per sollevarlo dalla fatica,
allontana da Lui i bambini. Perché? È una bella domanda: perché il Signore fa questo?
Ci ricordiamo – era il Vangelo di due domeniche fa – che Gesù, compiendo il gesto di
abbracciare un bambino, si era identificato con i piccoli: aveva insegnato che proprio i
piccoli, cioè coloro che dipendono dagli altri, che hanno bisogno e non possono restituire,
vanno serviti per primi (cfr Mc 9,35-37). Chi cerca Dio lo trova lì, nei piccoli, nei bisognosi:
bisognosi non solo di beni, ma di cura e di conforto, come i malati, gli umiliati, i prigionieri, gli
immigrati, i carcerati. Lì c’è Lui: nei piccoli. Ecco perché Gesù si indigna: ogni affronto fatto a
un piccolo, a un povero, a un bambino, a un indifeso, è fatto a Lui.
Oggi il Signore riprende questo insegnamento e lo completa. Infatti aggiunge: «Chi non
accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso» (Mc 10,15).
Ecco la novità: il discepolo non deve solo servire i piccoli, ma riconoscersi lui stesso piccolo.
E ognuno di noi, si riconosce piccolo davanti a Dio? Pensiamoci, ci aiuterà. Sapersi piccoli,
sapersi bisognosi di salvezza, è indispensabile per accogliere il Signore. È il primo passo per
aprirci a Lui. Spesso, però, ce ne dimentichiamo. Nella prosperità, nel benessere, abbiamo
l’illusione di essere autosufficienti, di bastare a noi stessi, di non aver bisogno di Dio. Fratelli e
sorelle, questo è un inganno, perché ognuno di noi è un essere bisognoso, un piccolo.
Dobbiamo cercare la nostra propria piccolezza e riconoscerla. E lì troveremo Gesù.
Nella vita riconoscersi piccoli è un punto di partenza per diventare grandi. Se ci pensiamo,
cresciamo non tanto in base ai successi e alle cose che abbiamo, ma soprattutto nei momenti
di lotta e di fragilità. Lì, nel bisogno, maturiamo; lì apriamo il cuore a Dio, agli altri, al senso
della vita. Apriamo gli occhi agli altri. Apriamo gli occhi, quando siamo piccoli, al vero senso
della vita. Quando ci sentiamo piccoli di fronte a un problema, piccoli di fronte a una croce, a
una malattia, quando proviamo fatica e solitudine, non scoraggiamoci. Sta cadendo la
maschera della superficialità e sta riemergendo la nostra radicale fragilità: è la nostra base
comune, il nostro tesoro, perché con Dio le fragilità non sono ostacoli, ma opportunità. Una
bella preghiera sarebbe questa: “Signore, guarda le mie fragilità…” ed elencarle davanti a
Lui. Questo è un buon atteggiamento davanti a Dio.
Infatti, proprio nella fragilità scopriamo quanto Dio si prende cura di noi. Il Vangelo oggi
dice che Gesù è tenerissimo con i piccoli: «prendendoli tra le braccia, li benediceva,
imponendo le mani su di loro» (v. 16). Le contrarietà, le situazioni che rivelano la nostra
fragilità sono occasioni privilegiate per fare esperienza del suo amore. Lo sa bene chi prega
con perseveranza: nei momenti bui o di solitudine, la tenerezza di Dio verso di noi si fa – per
così dire – ancora più presente. Quando noi siamo piccoli, la tenerezza di Dio la sentiamo di
più. Questa tenerezza ci dà pace, questa tenerezza ci fa crescere, perché Dio si avvicina col
suo modo, che è vicinanza, compassione e tenerezza. E quando noi ci sentiamo poca cosa,
cioè piccoli, per qualsiasi motivo, il Signore si avvicina di più, lo sentiamo più vicino. Ci dà
pace, ci fa crescere. Nella preghiera il Signore ci stringe a sé, come un papà col suo bambino.
Così diventiamo grandi: non nell’illusoria pretesa della nostra autosufficienza – questo non fa
grande nessuno – ma nella fortezza di riporre nel Padre ogni speranza. Proprio come fanno i
piccoli, fanno così.
Chiediamo oggi alla Vergine Maria una grazia grande, quella della piccolezza: essere bambini
che si fidano del Padre, certi che Lui non manca di prendersi cura di noi.
Link: http://Angelus, 3 ottobre 2021 | Francesco (vatican.va)
Zona Pastorale di Budrio
Orario Messe Festive
Prefestive: Pieve di Budrio ore 17:00, Cento ore 18:00, San Lorenzo ore 19:00
Festive: San Lorenzo ore 8:00, Olmo ore 9:00 (sospesa dal mese di luglio), Prunaro e Pieve ore 9:30, San Lorenzo ore 10:30, Bagnarola e Maddalena ore 11:00 (a mesi alterni), Mezzolara/Dugliolo ore 11:00, Vedrana ore 11:15, San Lorenzo ore 19:00
Per ulteriori informazioni e Orari Messe feriali visita il sito https://www.parrocchiedibudrio.it
Parrocchia San Lorenzo di Budrio
Per informazioni 051 800056 (ore 9-12) oppure info@sanlorenzobudrio.it
Carità
Per le OFFERTE utilizzare i seguenti conti correnti specificando l’intenzione:
• Parrocchia San Lorenzo: IBAN IT42K0200836640000001027986
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• Parr. S. Lorenzo – Casa di Ospitalità Sant’Agata: IBAN IT97P0538736640000001047364
Domenica 13 ottobre 2024 Solennità di San Lorenzo e Giornata del Ringraziamento
scarica la locandina con il programma https://www.parrocchiedibudrio.it/wp-content/uploads/2024/10/festa-patrono-san-lorenzo-2024.jpg
Calendario parrocchiale
Sabato 5 San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia – Festa
ore 11:00 Matrimonio di Ambra e Luigi
Sabato 5 e domenica 6 L’Associazione Papa Giovanni XXIII sarà presente nel portico della Chiesa di S. Lorenzo per l’iniziativa “Un pasto al giorno”
Domenica 6 ottobre – XXVII Domenica del Tempo Ordinario “Darà in affitto la vigna ad altri contadini”
ore 9:00 Riprende la celebrazione della Messa al Santuario dell’Olmo
nella messa delle ore 10:30 in S. Lorenzo Battesimo di Olivia e Diego
Lunedì 7 Beata Vergine del Rosario
Incontri con i genitori dei bambini che frequenteranno il Catechismo parrocchiale:
• Lunedì 7 ore 20:30, classe II
• Martedì 8 ore 20:30, classe V
• Mercoledì 9 ore 20:30, classe IV
Domenica 13 ottobre XXVIII Domenica del Tempo Ordinario “Vendi quello che hai e seguimi”
La parrocchia festeggia in forma solenne il Patrono San Lorenzo “Se il chicco di grano muore, produce molto frutto”
A conclusione di Agribu, Giornata del Ringraziamento in collaborazione con ProLoco e associazioni degli Agricoltori
ore 10:25 sul sagrato della chiesa Benedizione dei trattori
ore 10:30 Messa solenne concelebrata, all’offertorio saranno presentati, insieme al pane e al vino, i prodotti della terra offerti dagli agricoltori, a seguire Pranzo comunitario
Martedì 15 Santa Teresa di Gesù, vergine e dottore della Chiesa
Giovedì 17 Sant’Ignazio di Antiochia, vescovo e martire
Venerdì 18 San Luca, evangelista – Festa – ore 20:30 Primo incontro del Corso di preparazione al Matrimonio
Domenica 20 ottobre – XXIX Domenica del Tempo Ord. – Giornata Missionaria mondiale
“Il Figlio dell’uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti”
nella Messa delle ore 10;30: Mandato ai catechisti ed Inizio Anno Catechistico 2024-2025
Martedì 22 Dedicazione della chiesa parrocchiale – Solennità
Mercoledì 23 Dedicazione della chiesa metropolitana – Festa
Sabato 26 Beato Giovannangelo Porro – OSM