Avvisi S.Lorenzo – 11.04.2021

Ecco gli Avvisi della Seconda Domenica di Pasqua, In Albis o della Divina Misericordia in cui si legge il noto Vangelo che mette al centro il percorso di fede dell’apostolo Tommaso …

… e di tutti noi:

  • c’è infatti chi lo ha incontrato “La sera di quel giorno, il primo della settimana …” e può dire: “Abbiamo visto il Signore!
  • c’è ancora chi, il famoso Tommaso appunto, che non era presente e chiede un segno tangibile (come ci somiglia!): “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi … io non credo …
  • Tommaso viene esaudito: “Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!
  • e accompagnato alla fede: “Mio Signore e mio Dio!
  • ma ci sono ancora quelli, come noi, oggi, per i quali, come conclude Giovanni, è stato scritto questo Vangelo, che sono “beati” perché pur non avendo visto “hanno creduto!

Speriamo di essere anche noi tra questi “beati” credenti …

La Pasqua continua dunque in ogni domenica per accompagnarci all’incontro con Lui

Ancora auguri a tutti!

II Domenica di Pasqua

Dagli Atti degli Apostoli (4,32-35)

La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune. Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore. Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno.

Salmo Responsoriale (dal salmo 117) Rit.: Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.

Dalla prima lettera di San Giovanni apostolo (1Gv 5,1-6)

Carissimi, chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede. E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità.

Dal Vangelo secondo Giovanni (20,19-31)

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Per chi volesse approfondire e meditare il Vangelo:

Omelia di Papa FRANCESCO nella II Domenica di Pasqua, 8 aprile 2018

su: https://youtu.be/W2so4ROseMQ

Anche fra Giacomo ci accompagna all’ascolto del Vangelo

su: https://www.youtube.com/channel/UCnJRiAKn6o6SW-V6jlNixgQ

Le ferite del Risorto, alfabeto d’amore

Commento al Vangelo della II domenica di Pasqua di p. Ermes Ronchi

I discepoli erano chiusi in casa per paura. Paura dei capi dei giudei, delle guardie del tempio, della folla volubile, dei romani, di se stessi. E tuttavia Gesù viene. In quella casa dalle porte sbarrate, in quella stanza dove manca l’aria, dove non si può star bene, nonostante tutto Gesù viene. Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù a porte chiuse.

La prima sua venuta sembra senza effetto, otto giorni dopo tutto è come prima, eppure lui è di nuovo lì. Secoli dopo è ancora qui, davanti alle mie porte chiuse, mite e determinato come un seme che non si lascia sgomentare da nessun nero di terra. Che bello il nostro Dio! Non accusa, non rimprovera, non abbandona, ma si ripropone, si riconsegna a discepoli che non l’hanno capito, facili alla viltà e alla bugia. Li aveva inviati per le strade di Gerusalemme e del mondo, e li ritrova ancora paralizzati dalla paura. In quali povere mani si è messo. Che si stancano presto, che si sporcano subito. Eppure accompagna con delicatezza infinita la fede lenta dei suoi, ai quali non chiede di essere perfetti, ma di essere autentici; non di essere immacolati, ma di essere incamminati. E si rivolge a Tommaso – povero caro Tommaso diventato proverbiale. Ma è proprio il Maestro che l’aveva educato alla libertà interiore, a non omologarsi, rigoroso e coraggioso, ad andare e venire, lui galileo, per le strade della grande città giudea e ostile.

Gesù lo invita: Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco. La risurrezione non ha richiuso i fori dei chiodi, non ha rimarginato le labbra delle ferite, come ci saremmo aspettati. Perché la croce non è un semplice incidente di percorso da superare e dimenticare, ma è la gloria di Gesù, il punto più alto dell’arte divina di amare, che in quelle ferite si offre per sempre alla contemplazione dell’universo. È proprio a causa di quei fori nelle mani e nel fianco che Dio l’ha risuscitato, e non già nonostante essi: sono l’alfabeto indelebile della sua lettera d’amore. Gesù non vuole forzare Tommaso, ne rispetta la fatica e i dubbi, sa i tempi di ciascuno, conosce la complessità del vivere. Ciò che vuole è il suo stupore, quando capirà che la sua fede poggia sulla cosa più bella del mondo: un atto d’amore perfetto. Tocca, guarda, metti!

Se alla fine Tommaso abbia toccato o no, non ha più alcuna importanza. Mio Signore e mio Dio. Tommaso ripete quel piccolo aggettivo “mio” che cambia tutto. Mio non di possesso, ma di appartenenza: stringimi in te, stringiti a me. Mio, come lo è il cuore. E, senza, non sarei. Mio, come lo è il respiro. E, senza, non vivrei.

In ricordo di Antonio e Renato

In questo Foglietto degli Avvisi vogliamo fare un ricordo particolare di Antonio e Renato:

Il giovane Antonio, gravemente ammalato, era stato ospitato, insieme al papà, da Natale, nella Casa di Accoglienza S. Agata, ed è stato a noi donato come un figlio speciale segnato dalla sofferenza e dal dolore. Venerdì Santo il Signore lo ha voluto associare alla sua morte. Il nostro affetto lo accompagni ora tra le braccia della sua mamma che, finalmente, lo potrà coccolare. Preghiamo perché insieme possano godere della Luce e della Gioia della Resurrezione in un eterno abbraccio.

Ricordiamo anche il diacono Renato, che ha servito fedelmente la nostra comunità parrocchiale per una decina d’anni e che si è addormentato nel Signore la notte successiva, nelle prime ore del Sabato Santo ed ora è certamente rinato con Lui a nuova vita. Come sapete la sera del Giovedì Santo aveva partecipato alla Messa in Coena Domini proclamando il Vangelo. Noi, che lo attendevamo per celebrare insieme la Grande Veglia Pasquale, siamo certi che già ora è intento a proclamare il Lieto Annuncio della vita che vince la morte, non più davanti ad una tomba vuota ma alla presenza viva del Risorto.

Avvisi della Parrocchia di S. Lorenzo di Budrio

Calendario

Sabato 10 ore 16:30 e 19:00 in San Lorenzo Messe Prefestive
Domenica

11 aprile

Domenica dell’Ottava di Pasqua o della Divina Misericordia

“Otto giorni dopo venne Gesù”

ore 8:00, 9:00 (Olmo), 10:30, 19:00 Messe Festive

Messa 10:30 trasmessa sul Canale YouTube Parrocchia San Lorenzo

Sabato 17 ore 16:30 e 19:00 in San Lorenzo Messe Prefestive
Domenica

18 aprile

III Domenica di Pasqua

“Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno”

S. Messe ore 8:00, 9:00 (Olmo), 10:30, 19:00

Messa 10:30 trasmessa sul Canale YouTube Parrocchia San Lorenzo

Sabato 24 ore 16:30 e 19:00 in San Lorenzo Messe Prefestive
Domenica

25 aprile

IV Domenica di Pasqua

Il buon pastore dà la propria vita per le pecore

S. Messe ore 8:00, 9:00 (Olmo), 10:30, 19:00

Messa 10:30 trasmessa sul Canale YouTube Parrocchia San Lorenzo

“A Messa” anche sul Canale YouTube Parrocchia San Lorenzo

Per favorire la partecipazione anche da casa la Messa festiva delle ore 10:30 sarà trasmessa sul Canale YouTube della Parrocchia San Lorenzo di Budrio o, in alternativa, su questo link: https://www.youtube.com/channel/UCnJRiAKn6o6SW-V6jlNixgQ