In questa III domenica dopo Pasqua prendiamo il commento al Vangelo, che racconta dei Discepoli di Emmaus, dalla chat dell’AC e da Daniela:
Ecco la novità più grande, la più bella!! Cristo è il Risorto per sempre!!
Lo rivela allo spezzare del pane e i discepoli tornano in fretta a Gerusalemme.
Non sono più tristi e delusi, non si sentono più abbandonati e vogliono solo annunciare la gioia di quell’incontro.
Gesù li ha affiancati, ha camminato con loro, li ha ascoltati, gli ha spiegato le Scritture, li ha cioè accompagnati come fa un amico devoto, anche se loro sono troppo presi dal loro dolore.
E’ infatti solo nello spezzare il pane che finalmente lo riconoscono e capiscono così perché il loro cuore ardeva mentre conversavano con Lui.
Dobbiamo partire da qui: quando ci sentiamo smarriti, la stanchezza ci allontana, ci fa rinchiudere nei nostri piccoli mondi fatti spesso di innate paure, mettiamoci in cammino. Allora Gesù cammina con noi, sta a noi riconoscerlo, incontriamo la Parola, sforziamoci di capirla, di metterla in pratica, di viverla. Stare insieme ai nostri fratelli, che siano vicini o anche lontani, vuol dire ascoltare, accompagnare, farsi vicini nelle difficoltà. Abbandoniamoci all’infinito amore di Dio e saremo autentici “Testimoni del Risorto”, della nostra fede, condividiamo la nostra esperienza del gioioso incontro con il Signore con tutto l’ardore del nostro cuore, certi che illuminerà anche il nostro cammino, nonostante i nostri limiti.
E noi dedichiamo questi avvisi anche all’Ordinazione presbiterale di fra Giacomo, un altro Discepolo che si pone in cammino con il Signore e si rende sempre più Testimone del Risorto: preghiamo per lui e con lui!
Di seguito trovate le indicazioni per le letture e le informazioni relative agli orari delle Celebrazioni e agli avvisi più importanti.
Buona domenica!
23 aprile – III Domenica di Pasqua
Dagli Atti degli Apostoli (2, 14.22-33)
Nel giorno di Pentecoste, Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: «Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nàzaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene –, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. Dice infatti Davide a suo riguardo: “Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua, e anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza”. Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi. Ma poiché era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: “questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne subì la corruzione”. Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire».
Salmo Responsoriale (15) – Rit.: Mostraci, Signore, il sentiero della vita.
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo (1,17-21)
Carissimi, se chiamate Padre colui che, senza fare preferenze, giudica ciascuno secondo le proprie opere, comportatevi con timore di Dio nel tempo in cui vivete quaggiù come stranieri. Voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia. Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma negli ultimi tempi si è manifestato per voi; e voi per opera sua credete in Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, in modo che la vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio.
Dal Vangelo secondo Luca (24,13-35)
Ed ecco, in quello stesso giorno, il primo della settimana, due dei discepoli erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Papa Francesco – Angelus 26.4.2020
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Il Vangelo di oggi, ambientato nel giorno di Pasqua, racconta l’episodio dei due discepoli di Emmaus). È una storia che inizia e finisce in cammino. C’è infatti il viaggio di andata dei discepoli che, tristi per l’epilogo della vicenda di Gesù, lasciano Gerusalemme e tornano a casa, a Emmaus, camminando per circa undici chilometri. È un viaggio che avviene di giorno, con buona parte del tragitto in discesa. E c’è il viaggio di ritorno: altri undici chilometri, ma fatti al calare della notte, con parte del cammino in salita dopo la fatica del percorso di andata e tutta la giornata. Due viaggi: uno agevole di giorno e l’altro faticoso di notte. Eppure il primo avviene nella tristezza, il secondo nella gioia. Nel primo c’è il Signore che cammina al loro fianco, ma non lo riconoscono; nel secondo non lo vedono più, ma lo sentono vicino. Nel primo sono sconfortati e senza speranza; nel secondo corrono a portare agli altri la bella notizia dell’incontro con Gesù Risorto.
I due cammini diversi di quei primi discepoli dicono a noi, discepoli di Gesù oggi, che nella vita abbiamo davanti due direzioni opposte: c’è la via di chi, come quei due all’andata, si lascia paralizzare dalle delusioni della vita e va avanti triste; e c’è la via di chi non mette al primo posto sé stesso e i suoi problemi, ma Gesù che ci visita, e i fratelli che attendono la sua visita, cioè i fratelli che attendono che noi ci prendiamo cura di loro. Ecco la svolta: smettere di orbitare attorno al proprio io, alle delusioni del passato, agli ideali non realizzati, a tante cose brutte che sono accadute nella propria vita. Tante volte noi siamo portati a orbitare, orbitare … Lasciare quello e andare avanti guardando alla realtà più grande e vera della vita: Gesù è vivo, Gesù mi ama.
Questa è la realtà più grande. E io posso fare qualcosa per gli altri. È una bella realtà, positiva, solare, bella! L’inversione di marcia è questa: passare dai pensieri sul mio io alla realtà del mio Dio; passare – con un altro gioco di parole – dai “se” al “sì”. Dai “se” al “sì”. Cosa significa? “Se fosse stato Lui a liberarci, se Dio mi avesse ascoltato, se la vita fosse andata come volevo, se avessi questo e quell’altro…”, in tono di lamentela. Questo “se” non aiuta, non è fecondo, non aiuta noi né gli altri. Ecco i nostri se, simili a quelli dei due discepoli. I quali passano però al sì: “sì, il Signore è vivo, cammina con noi. Sì, ora, non domani, ci rimettiamo in cammino per annunciarlo”. “Sì, io posso fare questo perché la gente sia più felice, perché la gente migliori, per aiutare tanta gente. Sì, sì, posso”. Dal se al sì, dalla lamentela alla gioia e alla pace, perché quando noi ci lamentiamo, non siamo nella gioia; siamo in un grigio, in un grigio, quell’aria grigia della tristezza. E questo non aiuta neppure ci fa crescere bene. Dal se al sì, dalla lamentela alla gioia del servizio.
Questo cambio di passo, dall’io a Dio, dai se al sì, com’è accaduto nei discepoli?
Incontrando Gesù: i due di Emmaus prima gli aprono il loro cuore; poi lo ascoltano spiegare le Scritture; quindi lo invitano a casa. Sono tre passaggi che possiamo compiere anche noi nelle nostre case: primo, aprire il cuore a Gesù, affidargli i pesi, le fatiche, le delusioni della vita, affidargli i “se”; e poi, secondo passo, ascoltare Gesù, prendere in mano il Vangelo, leggere oggi stesso questo brano, al capitolo ventiquattro del Vangelo di Luca; terzo, pregare Gesù, con le stesse parole di quei discepoli: “Signore, «resta con noi» (v. 29). Signore, resta con me. Signore, resta con tutti noi, perché abbiamo bisogno di Te per trovare la via. E senza di Te c’è la notte”.
Cari fratelli e sorelle, nella vita siamo sempre in cammino. E diventiamo ciò verso cui andiamo. Scegliamo la via di Dio, non quella dell’io; la via del sì, non quella del se. Scopriremo che non c’è imprevisto, non c’è salita, non c’è notte che non si possano affrontare con Gesù. La Madonna, Madre del cammino, che accogliendo la Parola ha fatto di tutta la sua vita un “sì” a Dio, ci indichi la via.
Angelus di Papa Francesco completa al link:
Zona Pastorale di Budrio
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Parrocchia San Lorenzo di Budrio
Per informazioni 051 800056 (ore 9-12) oppure info@sanlorenzobudrio.it
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- Parrocchia San Lorenzo – Casa Sant’Agata: IBAN IT97P0538736640000001047364
Caritas
AVVISO: La Caritas parrocchiale cerca abiti primavera/estate per neonati, bambini/e, ragazzi/e. Ritiro nella sede di via Donati 6 (Ex Pretura)
Sabati 1, 8, 22, 29 aprile e 6 maggio. Orario: 9:00 – 12:00
Calendario parrocchiale
Sabato 22 | ore 11:00 Battesimo di Leonardo |
Domenica
23 aprile |
III Domenica di Pasqua
ore 11:30 Battesimo di Dalila |
Martedì 25 | San Marco, evangelista – Festa |
Giovedì 27 | ore 20:30 Concerto del Coro Scuola Primaria e Media “Voci di primavera” |
Sabato 29 | S. Caterina da Siena, vergine e dottore della Chiesa – Patrona d’Italia e d’Europa
ore 17:00 Ordinazione Presbiterale di fra Giacomo Malaguti conferita da SE il Cardinale Matteo Maria Zuppi |
Domenica
30 aprile |
IV Domenica di Pasqua
ore 15:30 Battesimo di Mattia |
Lunedì
1 maggio |
San Giuseppe lavoratore
ore 18:00, chiesa di Sant’Agata, Concerto della Corale Bellini |
Martedì 2 | Sant’Atanasio |
Mercoledì 3 | Santi Filippo e Giacomo, apostoli – Festa |
Giovedì 4 | San Pellegrino Laziosi OSM – Festa |
Sabato 6 | ore 15:00 Seminario Bologna, Incontro dei Cresimandi e dei Genitori
ore 15:00 Prima Confessione dei ragazzi della III elementare |
Domenica
7 maggio |
V Domenica di Pasqua
Nella Messa delle ore 10:30 Battesimo di Gaia |