Avvisi S.Lorenzo – 25.08.2024 – 01.09.2024

La Chiesa, alla data del 23 agosto, ricorda San Filippo Benizi, giovane fiorentino che, conosciuta l’esperienza dei 7 Santi Fondatori dell’Ordine dei Servi di Maria, ben presto si unì a loro, negli anni ne divenne Priore Generale, governò con saggezza l’Ordine e riuscì a farlo riconoscere ufficialmente dalla Chiesa.

Per questo motivo viene ricordato nella nostra parrocchia con un Triduo di preghiera a lui dedicato (giovedì 22, venerdì 23, sabato 24 agosto alle ore 8:00) che si concluderà in forma solenne con il ricordo nelle Messe prefestiva e festive di domenica 25 in cui ci sarà anche la tradizionale Benedizione e distribuzione dell’acqua e del pane a ricordo di alcuni dei miracoli compiuti dal santo.

Gli avvisi che seguono riportano i testi che riguardano la Festa di San Filippo e quelli della domenica successiva, la XXII del Tempo Ordinario, con il relativo commento pronunciato all’Angelus da papa Francesco.

Ricordiamo inoltre che domenica 25 agosto è prevista la partenza di un paio di Campi Estivi a cui partecipano anche alcuni dei nostri ragazzi: ci auguriamo che questa sia per loro un’esperienza fruttuosa e li accompagniamo con la nostra preghiera.

25 Agosto – XXI Domenica per Annum

Festa di San Filippo Benizi dell’Ordine dei Servi di Maria

Dal libro del Siracide (51,13-19)
Quando ero ancora giovane, prima di viaggiare, ricercai assiduamente la sapienza nella
preghiera. Davanti al santuario pregando la domandavo, e sino alla fine la ricercherò. Del
suo fiorire, come uva vicina a maturare, il mio cuore si rallegrò. Il mio piede si incamminò
per la via retta; dalla giovinezza ho seguito le sue orme. Chinai un poco l’orecchio per
riceverla; vi trovai un insegnamento abbondante. Con essa feci progresso; renderò gloria
a chi mi ha concesso la sapienza. Sì, ho deciso di metterla in pratica; sono stato zelante
nel bene, non resterò confuso. La mia anima si è allenata in essa; fui diligente nel
praticare la legge. Ho steso le mani verso l’alto; ho deplorato che la si ignori.

Salmo 31 – Rit.: Luce ai miei passi è la tua parola.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési (3,12-17)
Fratelli, rivestitevi, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di
bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; sopportandovi a vicenda e perdonandovi
scambievolmente, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi degli altri. Come il
Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è
il vincolo della perfezione. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete
stati chiamati in un solo corpo. E siate riconoscenti!
La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e ammonitevi con
ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi, inni e cantici spirituali. E
tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù,
rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre.

Dal Vangelo secondo Giovanni (13,12-17.34-35)
Dopo che Gesù ebbe lavato i piedi ai discepoli, disse loro: «Voi mi chiamate Maestro e
Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i
vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio,
perché come ho fatto io, facciate anche voi. In verità, in verità vi dico: un servo non è più
grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo
queste cose, sarete beati se le metterete in pratica.
Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così
amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se
avrete amore gli uni per gli altri».

SAN FILIPPO BENIZI, INSIGNE PROPAGATORE DELL’ORDINE

Nato a Firenze agli inizi del secolo XIII, Filippo lasciò gli studi e l’impegno cristiano nel
mondo dopo l’invito della Vergine ad entrare nella famiglia dei suoi Servi, appena iniziata.
Dapprima semplice frate, fu poi per la sua scienza ordinato sacerdote. Il 5 giugno 1267, in
sua assenza, fu eletto priore generale dell’Ordine dal Capitolo generale di Firenze. Egli, da
lucerna messa dal Signore sul lucerniere per fare luce a tutti quelli che erano della casa
dell’Ordine, governò saggiamente i Servi. Ad un’epoca in cui, secondo i decreti del concilio
di Lione del 1274, l’Ordine nascente era destinato a sicura estinzione, Filippo riuscì ad
impostare felicemente la difesa presso la curia romana, spianando così la via al suo
definitivo inserimento nella Chiesa: l’approvazione definitiva fu infatti concessa l’1 febbraio
1304. A lui i Servi devono anche l’ordinamento delle più antiche costituzioni.
Filippo rese una costante e coraggiosa testimonianza di riconciliazione e di pace. Esortò
instancabilmente i suoi frati a promuovere la concordia e la comunione; si adoperò con
tenacia per comporre lotte fratricide in città divise da fazioni. Si racconta che, al tempo di
un interdetto del papa (26 marzo 1282 – 1 settembre 1283) a Forlì, dove si era recato come
legato di pace, oltraggiato e percosso da alcuni facinorosi, mostrò tale mitezza verso i suoi
offensori, che uno di essi, Pellegrino Laziosi, si convertì e chiese il suo perdono, ed entrato
poi nell’Ordine dei Servi di Maria, rifulse per la santità della vita.
Morì il 22 agosto 1285 nel convento più povero, a Todi, dove è venerato il suo corpo. Il 4
aprile 1717, la chiesa di Monte Senario fu dedicata a lui e alla Vergine addolorata.

1 Settembre – XXII Domenica per Annum

Dal libro del Deuteronòmio (4,1-2.6-8)
Mosè parlò al popolo dicendo: «Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno,
affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il
Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. Non aggiungerete nulla a ciò che io vi
comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio,
che io vi prescrivo.
Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e
la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi,
diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”.
Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è
vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme
giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?».

Salmo 14 – Rit.: Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo (1,17-18.21-22.27)
Fratelli miei carissimi, ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall’alto e
discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non c’è variazione né ombra di
cambiamento. Per sua volontà egli ci ha generati per mezzo della parola di verità, per
essere una primizia delle sue creature.
Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza.
Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi
stessi. Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le
vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo.

Dal Vangelo secondo Marco (7,1-8.14-15.21-23)
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da
Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani
impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono
lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal
mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per
tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei
farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la
tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è
nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che
escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti,
cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri,
avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte
queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».
Puoi ascoltare il vangelo al link: https://www.lachiesa.it/liturgia/allegati/mp3/BO220.mp3

Papa Francesco – Angelus del 2.9.2018

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
In questa domenica riprendiamo la lettura del Vangelo di Marco. Nel brano odierno (cfr
Mc 7,1-8.14-15.21-23), Gesù affronta un tema importante per tutti noi credenti:
l’autenticità della nostra obbedienza alla Parola di Dio, contro ogni contaminazione
mondana o formalismo legalistico.
Il racconto si apre con l’obiezione che gli scribi e i farisei rivolgono a Gesù, accusando i
suoi discepoli di non seguire i precetti rituali secondo le tradizioni. In questo modo, gli
interlocutori intendevano colpire l’attendibilità e l’autorevolezza di Gesù come Maestro
perché dicevano: “Ma questo maestro lascia che i discepoli non compiano le prescrizioni
della tradizione”. Ma Gesù replica forte e replica dicendo: «Bene ha profetato Isaia di voi,
ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è
lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di
uomini”» (vv. 6-7). Così dice Gesù. Parole chiare e forti! Ipocrita è, per così dire, uno degli
aggettivi più forti che Gesù usa nel Vangelo e lo pronuncia rivolgendosi ai maestri della
religione: dottori della legge, scribi… “Ipocrita”, dice Gesù.
Gesù infatti vuole scuotere gli scribi e i farisei dall’errore in cui sono caduti, e qual è
questo errore? Quello di stravolgere la volontà di Dio, trascurando i suoi comandamenti
per osservare le tradizioni umane. La reazione di Gesù è severa perché grande è la posta
in gioco: si tratta della verità del rapporto tra l’uomo e Dio, dell’autenticità della vita
religiosa. L’ipocrita è un bugiardo, non è autentico.
Anche oggi il Signore ci invita a fuggire il pericolo di dare più importanza alla forma che
alla sostanza. Ci chiama a riconoscere, sempre di nuovo, quello che è il vero centro
dell’esperienza di fede, cioè l’amore di Dio e l’amore del prossimo, purificandola
dall’ipocrisia del legalismo e del ritualismo.
Il messaggio del Vangelo oggi è rinforzato anche dalla voce dell’Apostolo Giacomo, che
ci dice in sintesi come dev’essere la vera religione, e dice così: la vera religione è «visitare
gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo» (v. 27).
“Visitare gli orfani e le vedove” significa praticare la carità verso il prossimo a partire
dalle persone più bisognose, più fragili, più ai margini. Sono le persone delle quali Dio si
prende cura in modo speciale, e chiede a noi di fare altrettanto.
“Non lasciarsi contaminare da questo mondo” non vuol dire isolarsi e chiudersi alla
realtà. No. Anche qui non dev’essere un atteggiamento esteriore ma interiore, di
sostanza: significa vigilare perché il nostro modo di pensare e di agire non sia inquinato
dalla mentalità mondana, ossia dalla vanità, dall’avarizia, dalla superbia. In realtà, un
uomo o una donna che vive nella vanità, nell’avarizia, nella superbia e nello stesso tempo
crede e si fa vedere come religioso e addirittura arriva a condannare gli altri, è un
ipocrita.
Facciamo un esame di coscienza per vedere come accogliamo la Parola di Dio. Alla
domenica la ascoltiamo nella Messa. Se la ascoltiamo in modo distratto o superficiale,
essa non ci servirà molto. Dobbiamo, invece, accogliere la Parola con mente e cuore
aperti, come un terreno buono, in modo che sia assimilata e porti frutto nella vita
concreta. Gesù dice che la Parola di Dio è come il grano, è un seme che deve crescere
nelle opere concrete. Così la Parola stessa ci purifica il cuore e le azioni e il nostro
rapporto con Dio e con gli altri viene liberato dall’ipocrisia.
L’esempio e l’intercessione della Vergine Maria ci aiutino a onorare sempre il Signore col
cuore, testimoniando il nostro amore per Lui nelle scelte concrete per il bene dei fratelli.
Link: http://Angelus, 2 settembre 2018 | Francesco (vatican.va)

Zona Pastorale di Budrio

Orario Messe Festive

Prefestive: Pieve di Budrio ore 17:00, Cento ore 18:00, San Lorenzo ore 19:00

Festive: San Lorenzo ore 8:00, Olmo ore 9:00 (sospesa dal mese di luglio), Prunaro e Pieve ore 9:30, San Lorenzo ore 10:30, Bagnarola e Maddalena ore 11:00 (a mesi alterni), Mezzolara/Dugliolo ore 11:00, Vedrana ore 11:15, San Lorenzo ore 19:00

Per ulteriori informazioni e Orari Messe feriali visita il sito https://www.parrocchiedibudrio.it

Parrocchia San Lorenzo di Budrio

Per informazioni 051 800056 (ore 9-12) oppure info@sanlorenzobudrio.it

Carità

Per le OFFERTE utilizzare i seguenti conti correnti specificando l’intenzione:
• Parrocchia San Lorenzo: IBAN IT42K0200836640000001027986
• Parrocchia San Lorenzo – Caritas: IBAN IT86Z0707236640000000190889
• Parr. S. Lorenzo – Casa di Ospitalità Sant’Agata: IBAN IT97P0538736640000001047364

Calendario parrocchiale

Gio 22, Ven 23 e Sabato 24
ore 8 Triduo di preghiera in preparazione alla Festa di San Filippo Benizi che sarà celebrata solennemente domenica 25
Venerdì 23 San Filippo Benizi, OSM – Festa
Sabato 24 San Bartolomeo, apostolo – Festa
Domenica  25 agosto San Filippo Benizi – OSM – Festa
“Vi ho dato l’esempio, perché come ho fatto io facciate anche voi”
In tutte le Messe Prefestiva e Festive Benedizione e Distribuzione del Pane e dell’Acqua
In partenza i Campi Estivi dell’AC i ragazzi di III media e della I e II superiore, rispettivamente per S. Giustina ed Auronzo di Cadore
Da domenica 25.8 all’1.9 Si svolgono i Campi Estivi per i ragazzi di III media e della I e II superiore, rispettivamente a S. Giustina ed Auronzo
Martedì 27 Santa Monica
Mercoledì 28 Sant’Agostino, vescovo e dottore della Chiesa – OSM – Festa
Giovedì 29 Martirio di San Giovanni Battista
Domenica 1 settembre – XXII Domenica del Tempo Ordinario
“Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”
Martedì 3 San Gregorio Magno, papa e dottore della Chiesa
Venerdì 6 San Bonaventura da Forlì – OSM
Domenica 8 settembre – XXIII Domenica del Tempo Ordinario
“Fa udire i sordi e fa parlare i muti