Con la XIII domenica del Tempo per annum riprende la lettura quasi continua del Vangelo di Luca.
Siamo in un momento di svolta: Gesù decide di salire a Gerusalemme … e la sequela dei discepoli si fa più difficile …
Anche oggi prendiamo il commento al Vangelo di questa settimana da p. Ermes Ronchi (pubblicato su Avvenire):
“Sulla trama dell’ultimo viaggio, un villaggio di Samaria rifiuta di accogliere Gesù. Vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi? Eterna tentazione di farla pagare a qualcuno, la propria sconfitta.
Gesù si volta, li rimprovera e si avvia verso un altro villaggio. Nella concisione di queste poche parole appare la grande forza interiore di Gesù, che non si deprime per un fallimento, non si esalta per un successo, non ricerca né il consenso né il dissenso, ma il senso: portare vangelo. Andiamo in un altro villaggio! appena oltre, un cuore è pronto per il sogno di Dio, una casa c’è cui augurare pace, un lebbroso grida di essere guarito.
Gesù difende quei samaritani per difenderci tutti. Per lui l’uomo viene prima della sua fede, la persona conta più delle sue idee. E guai se ci fosse un attributo: ricco o fariseo, zelota o scriba; è un uomo e questo basta.
Il vangelo prosegue con una piccola catechesi sulla sequela …
Continua a leggere tutto il testo del commento su:
https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/per-cristol-uomoviene-primadelle-sue-idee
Di seguito trovate come al solito, oltre agli avvisi, anche le letture ed il commento all’Angelus di papa Francesco.
Buona domenica
26 giugno – XIII Domenica per annum
Preghiera della Colletta.
O Dio, che ci chiami a celebrare i tuoi santi misteri,
sostieni la nostra libertà con la forza e la dolcezza del tuo amore,
perché non venga meno la nostra fedeltà a Cristo nel generoso servizio dei fratelli.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
Dal primo libro dei Re (19,16.19-21)
In quei giorni, il Signore disse a Elìa: «Ungerai Eliseo, figlio di Safat, di AbelMecolà, come profeta al tuo posto». Partito di lì, Elìa trovò Eliseo, figlio di Safat. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il dodicesimo. Elìa, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello. Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elìa, dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elìa disse: «Va’ e torna, perché sai che cosa ho fatto per te». Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con la legna del giogo dei buoi fece cuocere la carne e la diede al popolo, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elìa, entrando al suo servizio.
Dal Salmo 15 – Sei tu, Signore, l’unico mio bene.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati (5,1.13-18)
Fratelli, Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù. Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante l’amore siate invece a servizio gli uni degli altri. Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: «Amerai il tuo prossimo come te stesso». Ma se vi mordete e vi divorate a vicenda, badate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri! Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge.
Dal Vangelo secondo Luca (9,51-62)
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e
Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio. Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».
Papa Francesco – Angelus del 30.6.2019
Nel Vangelo di oggi (cfr Lc 9,51-62), San Luca dà inizio al racconto dell’ultimo viaggio di Gesù verso Gerusalemme, che si chiuderà al capitolo 19. È una lunga marcia non solo geografica e spaziale, ma spirituale e teologica verso il compimento della missione del Messia. La decisione di Gesù è radicale e totale, e quanti lo seguono sono chiamati a misurarsi con essa. L’Evangelista ci presenta oggi tre personaggi – tre casi di vocazione, potremmo dire – che mettono in luce quanto è richiesto a chi vuole seguire Gesù fino in fondo, totalmente.
Il primo personaggio gli promette: «Ti seguirò dovunque tu vada» (v. 57). Generoso! Ma Gesù risponde che il Figlio dell’uomo, a differenza delle volpi che hanno le tane e degli uccelli che hanno i nidi, «non ha dove posare il capo» (v. 58). La povertà assoluta di Gesù.
Gesù, infatti, ha lasciato la casa paterna e ha rinunciato ad ogni sicurezza per annunciare il Regno di Dio alle pecore perdute del suo popolo. Così Gesù ha indicato a noi suoi discepoli che la nostra missione nel mondo non può essere statica, ma è itinerante. Il cristiano è un itinerante. La Chiesa per sua natura è in movimento, non se ne sta sedentaria e tranquilla nel proprio recinto. È aperta ai più vasti orizzonti, inviata – la Chiesa è inviata! – a portare il Vangelo per le strade e raggiungere le periferie umane ed esistenziali. Questo è il primo personaggio.
Il secondo personaggio che Gesù incontra riceve direttamente da Lui la chiamata, però risponde: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre» (v. 59). È una richiesta legittima, fondata sul comandamento di onorare il padre e la madre (cfr Es 20,12). Tuttavia Gesù replica: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti» (v. 60). Con queste parole, volutamente provocatorie, Egli intende affermare il primato della sequela e dell’annuncio del Regno di Dio, anche sulle realtà più importanti, come la famiglia. L’urgenza di comunicare il Vangelo, che spezza la catena della morte e inaugura la vita eterna, non ammette ritardi, ma richiede prontezza e disponibilità. Dunque, la Chiesa è
itinerante, e qui la Chiesa è decisa, agisce in fretta, sul momento, senza aspettare. Il terzo personaggio vuole anch’egli seguire Gesù ma a una condizione: lo farà dopo essere andato a congedarsi dai parenti. E questo si sente dire dal Maestro: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio» (v. 62). La sequela di Gesù esclude rimpianti e sguardi all’indietro, ma richiede la virtù della
decisione.
La Chiesa, per seguire Gesù, è itinerante, agisce subito, in fretta, e decisa. Il valore di queste condizioni poste da Gesù – itineranza, prontezza e decisione – non sta in una serie di “no” detti a cose buone e importanti della vita. L’accento, piuttosto, va posto sull’obiettivo principale: diventare discepolo di Cristo! Una scelta libera e consapevole, fatta per amore, per ricambiare la grazia inestimabile di Dio, e non fatta come un modo per promuovere sé stessi. È triste questo! Guai a coloro che pensano di seguire Gesù per promuoversi, cioè per fare carriera, per sentirsi importanti o acquisire un posto di prestigio. Gesù ci vuole appassionati di Lui e del Vangelo. Una passione del cuore che si traduce in gesti concreti di prossimità, di vicinanza ai fratelli più bisognosi di accoglienza e di cura. Proprio come Lui stesso ha vissuto.
Calendario parrocchiale
Sabato 25 Natività San Giovanni Battista
ore 16.00 Matrimonio di Antonella e Luca
ore 17:45 Battesimo di Gioele
nella messa delle ore 19:00 Prima Comunione di Ginevra
Domenica 26 giugno – XIII Domenica del Tempo Ordinario “Ti seguirò ovunque tu vada”
In San Lorenzo Messe ore 8, 10:30, 19
All’Olmo Messa ore 9 (poi sarà sospesa per il periodo estivo)
Martedì 28 Sant’Ireneo, martire
Mercoledì 29 Santi Pietro e Paolo, apostoli – Solennità
Domenica 3 luglio – XIV Domenica del Tempo Ordinario “La vostra pace scenderà su di lui”
Mercoledì 6 Santa Maria Goretti, martire
Sabato 9 Beato Elia Facchini, sacerdote e martire – Chiesa di Bologna
Domenica 10 luglio XV Domenica del Tempo Ordinario “Chi è il mio prossimo?”
Lunedì 11 San Benedetto, patrono d’Europa – Festa
Mercoledì 13 Santa Clelia Barbieri, vergine – Chiesa di Bologna
Venerdì 15 San Bonaventura, vescovo e dottore della Chiesa
Sabato 16 Beata Vergine Maria del Monte Carmelo
Domenica 17 luglio XVI Domenica del Tempo Ordinario – “Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.”
Mercoledì 20 Santa Brigida, religiosa, patrona d’Europa – Festa
Venerdì 22 Santa Maria Maddalena – Festa
Sabato 23 Sant’Apollinare, vescovo e martire
Domenica 24 luglio XVII Domenica del Tempo Ordinario “Chiedete e vi sarà dato.”
Lunedì 25 San Giacomo, apostolo – Festa
Martedì 26 Santi Gioacchino ed Anna
Venerdì 29 Santa Marta
Sabato 30 San Pier Crisologo, vescovo e dottore della Chiesa