Questa settimana è Francesca a proporci un breve commento introduttivo al brano del Vangelo di Marco di questa XXX domenica del Tempo Ordinario:
“Il Vangelo di questa domenica narra di Gesù che ridona la vista a Bartimeo, un uomo cieco che mendicava seduto lungo una strada di Gerico. Ci mostra anche la bellezza della fede di Bartimeo: forte, intensa, coraggiosa, maturata nei momenti di prova vissuti nella povertà, nella malattia, nella solitudine, desiderata e cresciuta, come dono del Padre, nella preghiera, aprendo il suo cuore a Gesù e facendone esperienza del suo Amore. Bartimeo, ancora cieco non Lo può vedere al suo passaggio ma lo riconosce con gli occhi del cuore. Lo chiama forte, per nome e spontaneamente gli rivolge la sua preghiera con confidenza e pieno di speranza, gli affida la sua vita chiedendo, per sé, la guarigione e la misericordia.
In lui vediamo espresso il desiderio di Dio “scritto” nel cuore di ognuno di noi, la ricerca della pienezza d’Amore che troviamo solo in Gesù.”
Di seguito, come di consueto, trovate il commento su questo stesso brano pronunciato da papa Francesco all’Angelus insieme a tutte le notizie relative alle celebrazioni e agli appuntamenti delle prossime settimane, fra cui ricordiamo in particolare che:
- è stato rimandato a domani, domenica 27 ottobre, nella Messa delle ore 10:30, il Mandato ai catechisti e l’Inizio dell’Anno Catechistico 2024-2025
- sempre a partire da domenica 27 ottobre, con il ritorno all’ora solare, come di consueto, le Messe prefestive e vespertine delle domeniche e delle altre festività come pure le Messe vespertine feriali saranno celebrate alle ore 18:00; resta invece alle 19:00 la messa prefestiva di sabato 26
- infine informiamo che dal comune di Budrio abbiamo ricevuto la richiesta di lavoro volontario (clicca qui per conoscere le modalità per partecipare https://www.parrocchiedibudrio.it/wp-content/uploads/2024/10/ricerca-volontari-alluvione.pdf)
Buona domenica e buon inizio del Catechismo a tutti i bambini e alle loro famiglie mentre ricordiamo nella nostra preghiera tutti coloro che sono stati colpiti dall’alluvione.
27 Ottobre – XXX Domenica per Annum
Dal libro del profeta Geremìa (31,7-9)
Così dice il Signore: «Innalzate canti di gioia per Giacobbe, esultate per la prima delle
nazioni, fate udire la vostra lode e dite: “Il Signore ha salvato il suo popolo, il resto
d’Israele”.
Ecco, li riconduco dalla terra del settentrione e li raduno dalle estremità della terra;
fra loro sono il cieco e lo zoppo, la donna incinta e la partoriente: ritorneranno qui in
gran folla. Erano partiti nel pianto, io li riporterò tra le consolazioni; li ricondurrò a fiumi
ricchi d’acqua per una strada dritta in cui non inciamperanno, perché io sono un padre
per Israele, Èfraim è il mio primogenito».
Salmo 125 – Rit.: Grandi cose ha fatto il Signore per noi.
Dalla lettera agli Ebrei (5,1-6)
Ogni sommo sacerdote è scelto fra gli uomini e per gli uomini viene costituito tale nelle
cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati.
Egli è in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e
nell’errore, essendo anche lui rivestito di debolezza. A causa di questa egli deve offrire
sacrifici per i peccati anche per se stesso, come fa per il popolo.
Nessuno attribuisce a se stesso questo onore, se non chi è chiamato da Dio, come
Aronne. Nello stesso modo Cristo non attribuì a se stesso la gloria di sommo sacerdote,
ma colui che gli disse: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato», gliela conferì come è detto
in un altro passo: «Tu sei sacerdote per sempre, secondo l’ordine di Melchìsedek».
Dal Vangelo secondo Marco (10,46-52)
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il
figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare.
Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù,
abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di
Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati,
ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose:
«Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E
subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
Puoi ascoltare il vangelo al link: https://www.lachiesa.it/liturgia/allegati/mp3/BO300.mp3
Papa Francesco – Angelus del 24.10.2021
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Il Vangelo della Liturgia di oggi narra di Gesù che, uscendo da Gerico, ridona la vista a
Bartimeo, un cieco che mendica lungo la strada (cfr Mc 10,46-52). È un incontro importante,
l’ultimo prima dell’ingresso del Signore a Gerusalemme per la Pasqua. Bartimeo aveva perso
la vista, ma non la voce! Infatti, quando sente che sta per passare Gesù, inizia a gridare:
«Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!» (v. 47). E grida, grida questo. I discepoli e la folla
sono infastiditi dalle sue grida e lo rimproverano perché taccia. Ma lui urla ancora più forte:
«Figlio di Davide, abbi pietà di me!» (v. 48). Gesù sente, e subito si ferma. Dio ascolta sempre
il grido del povero, e non è per nulla disturbato dalla voce di Bartimeo, anzi, si accorge che è
piena di fede, una fede che non teme di insistere, di bussare al cuore di Dio, malgrado
l’incomprensione e i rimproveri. E qui sta la radice del miracolo. Infatti Gesù gli dice: «La tua
fede ti ha salvato» (v. 52).
La fede di Bartimeo traspare dalla sua preghiera. Non è una preghiera timida, convenzionale.
Anzitutto chiama il Signore “Figlio di Davide”: cioè lo riconosce Messia, Re che viene nel
mondo. Poi lo chiama per nome, con confidenza: “Gesù”. Non ha paura di Lui, non prende le
distanze. E così, dal cuore, grida al Dio amico tutto il suo dramma: “Abbi pietà di me!”.
Soltanto quella preghiera: “Abbi pietà di me!”. Non gli chiede qualche spicciolo come fa con i
passanti. No. A Colui che può tutto chiede tutto. Alla gente chiede degli spiccioli, a Gesù che
può fare tutto, chiede tutto: “Abbi pietà di me, abbi pietà di tutto ciò che sono”. Non chiede
una grazia, ma presenta sé stesso: chiede misericordia per la sua persona, per la sua vita. Non
è una richiesta da poco, ma è bellissima, perché invoca la pietà, cioè la compassione, la
misericordia di Dio, la sua tenerezza.
Bartimeo non usa tante parole. Dice l’essenziale e si affida all’amore di Dio, che può far
rifiorire la sua vita compiendo ciò che è impossibile agli uomini. Per questo al Signore non
chiede un’elemosina, ma manifesta tutto, la sua cecità e la sua sofferenza, che andava al di là
del non poter vedere. La cecità era la punta dell’iceberg, ma nel suo cuore ci saranno state
ferite, umiliazioni, sogni infranti, errori, rimorsi. Lui pregava con il cuore. E noi? Quando
domandiamo una grazia a Dio, mettiamo nella preghiera anche la nostra propria storia, le
ferite, le umiliazioni, i sogni infranti, gli errori, i rimorsi?
“Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!”. Facciamo oggi noi questa preghiera. E
chiediamoci: “Come va la mia preghiera?”. Ognuno di noi si domandi: “Come va la mia
preghiera?”. È coraggiosa, ha l’insistenza buona di quella di Bartimeo, sa “afferrare” il
Signore che passa, oppure si accontenta di fargli un salutino formale ogni tanto, quando mi
ricordo? Quelle preghiere tiepide che non aiutano per niente. E poi: la mia preghiera è
“sostanziosa”, mette a nudo il cuore davanti al Signore? Gli porto la storia e i volti della mia
vita? Oppure è anemica, superficiale, fatta di rituali senza affetto e senza cuore? Quando la
fede è viva, la preghiera è accorata: non mendica spiccioli, non si riduce ai bisogni del
momento. A Gesù, che può tutto, va chiesto tutto. Non dimenticatevi di questo. A Gesù che
può tutto va chiesto tutto, con la mia insistenza davanti a Lui. Egli non vede l’ora di riversare
la sua grazia e la sua gioia nei nostri cuori, ma purtroppo siamo noi a mantenere le distanze,
forse per timidezza o pigrizia o incredulità.
Tanti di noi, quando preghiamo, non crediamo che il Signore può fare il miracolo. Mi viene in
mente quella storia – che io ho visto – di quel papà a cui i medici avevano detto che la sua
bambina di nove anni non passava la notte; era in ospedale. E lui ha preso un bus ed è andato
a settanta chilometri al santuario della Madonna. Era chiuso e lui, aggrappato alla cancellata,
passò tutta la notte pregando: “Signore, salvala! Signore, dalle la vita!”. Pregava la Madonna,
tutta la notte gridando a Dio, gridando dal cuore. Poi al mattino, quando tornò in ospedale,
trovò la moglie che piangeva. E lui pensò: “È morta”. E la moglie disse: “Non si capisce, non si
capisce, i medici dicono che è una cosa strana, sembra guarita”. Il grido di quell’uomo che
chiedeva tutto, è stato ascoltato dal Signore che gli aveva dato tutto. Questa non è una
storia: questo l’ho visto io, nell’altra diocesi. Abbiamo questo coraggio nella preghiera? A
Colui che può darci tutto, chiediamo tutto, come Bartimeo, che è un grande maestro, un
grande maestro di preghiera. Lui, Bartimeo ci sia di esempio con la sua fede concreta,
insistente e coraggiosa. E la Madonna, Vergine orante, ci insegni a rivolgerci a Dio con tutto il
cuore, nella fiducia che Egli ascolta attentamente ogni preghiera.
Link: http://Angelus, 24 ottobre 2021 | Francesco
Zona Pastorale di Budrio
Orario Messe Festive
Prefestive: Pieve di Budrio ore 17:00, Cento ore 18:00, San Lorenzo ore 18:00 (dal 31/10/24)
Festive: San Lorenzo ore 8:00, Olmo ore 9:00, Prunaro e Pieve ore 9:30, San Lorenzo ore 10:30, Bagnarola e Maddalena ore 11:00 (a mesi alterni), Mezzolara/Dugliolo ore 11:00, Vedrana ore 11:15, San Lorenzo ore 19:00
Per ulteriori informazioni e Orari Messe feriali visita il sito https://www.parrocchiedibudrio.it
Parrocchia San Lorenzo di Budrio
Per informazioni 051 800056 (ore 9-12) oppure info@sanlorenzobudrio.it
Carità
Per le OFFERTE utilizzare i seguenti conti correnti specificando l’intenzione:
• Parrocchia San Lorenzo: IBAN IT42K0200836640000001027986
• Parrocchia San Lorenzo – Caritas: IBAN IT86Z0707236640000000190889
• Parr. S. Lorenzo – Casa di Ospitalità Sant’Agata: IBAN IT97P0538736640000001047364
Calendario parrocchiale
Per tutto il mese di ottobre alle ore 18/17:15 recita del Rosario
Con il ritorno all’ora solare, a partire da domenica 27 ottobre, come di consueto, le Messe prefestive e vespertine delle domeniche e delle altre festività come pure le Messe vespertine feriali saranno celebrate alle ore 18:00
Domenica 27 ottobre – XXX Domenica del Tempo Ordinario – “Rabbunì, che io veda di nuovo!”
Giornata Missionaria dell’Ordine dei Servi di Maria
Nella messa delle ore 10:30 Battesimo di Davide – Mandato ai catechisti ed Inizio Anno Catechistico 2024-2025
Lunedì 28 Santi Simone e Giuda, apostoli – Festa
Venerdì 1 novembre – Solennità di Tutti i Santi
“Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”
Nella messa vespertina delle ore 18:00 ricordo di tutti i fedeli defunti della parrocchia nel periodo 2 novembre 2023 – 1 novembre 2024
Sabato 2 Commemorazione di tutti i fedeli defunti
Messe come nei giorni feriali alle ore 8:30 e 18:00
ore 11:00 Santa Messa al Cimitero
Domenica 3 novembre XXXI Domenica del Tempo Ordinario
“Amerai il Signore tuo Dio. Amerai il prossimo tuo”
Nella messa delle ore 10:30 ricordo per i caduti di tutte le guerre
Lunedì 4 Santi Vitale ed Agricola, protomartiri della Chiesa bolognese – Festa
Martedì 5 San Carlo Borromeo, vescovo
Venerdì 8 Tutti i Santi della Chiesa bolognese
Sabato 9 Dedicazione della Basilica Lateranense
Domenica 10 novembre – XXXII Domenica del Tempo Ordinario
“Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri”