Avvisi S.Lorenzo – 28.07.2024 – 04.08.2024

Carissimi, a partire dalla Liturgia della Parola di questa domenica 28 luglio, il Vangelo di Marco, potremmo dire, si prende una pausa e lascia spazio all’ascolto di un capitolo importante del Vangelo di Giovanni (il capitolo 6) che prende avvio con il noto racconto della Moltiplicazione dei pani (che forse potremmo meglio definire della Condivisione dei pani) a cui seguiranno una serie di controversie con i Giudei, di cui leggeremo nelle domeniche successive, i quali tentano di mettere in discussione l’autorità con cui Gesù parla ed agisce.

Di seguito sono riportato i testi che riguardano le prime due domeniche, XVII e XVIII del Tempo Ordinario, ed il relativo commento pronunciato all’Angelus da papa Francesco.

Buona lettura e buone domeniche

28 Luglio – XVII Domenica per Annum

Dal secondo libro dei Re (4,42-44)
In quei giorni, da Baal Salisà venne un uomo, che portò pane di primizie all’uomo di Dio: venti pani d’orzo e grano novello che aveva nella bisaccia.
Eliseo disse: «Dallo da mangiare alla gente». Ma il suo servitore disse: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?». Egli replicò: «Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: “Ne mangeranno e ne faranno avanzare”».
Lo pose davanti a quelli, che mangiarono e ne fecero avanzare, secondo la parola del Signore.

Salmo 144 – Rit.: Apri la tua mano, Signore, e sazia ogni vivente.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni (4,1-6)
Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
Dal Vangelo secondo Giovanni (6,1-15)
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
Puoi ascoltare il vangelo al link: https://www.lachiesa.it/liturgia/allegati/mp3/BO170.mp3

Papa Francesco – Angelus del 25.7.2021

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Il Vangelo della Liturgia di questa domenica narra il celebre episodio della moltiplicazione
dei pani e dei pesci, con cui Gesù sfama circa cinquemila persone venute ad ascoltarlo (cfr Gv
6,1-15). È interessante vedere come avviene questo prodigio: Gesù non crea i pani e i pesci dal
nulla, no, ma opera a partire da quello che gli portano i discepoli. Uno di loro dice: «C’è qui un
ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?» (v. 9). È
poco, è niente, ma a Gesù basta.
Proviamo ora a metterci al posto di quel ragazzo. I discepoli gli chiedono di condividere tutto
quello che ha da mangiare. Sembra una proposta insensata, anzi, ingiusta. Perché privare una
persona, per lo più un ragazzo, di quello che si è portato da casa e ha il diritto di tenere per
sé? Perché togliere a uno ciò che comunque non basta a sfamare tutti? Umanamente è
illogico. Ma per Dio no. Anzi, proprio grazie a quel piccolo dono gratuito, e perciò eroico,
Gesù può sfamare tutti. È un grande insegnamento per noi. Ci dice che il Signore può fare
molto con il poco che gli mettiamo a disposizione. Sarebbe bello chiederci ogni giorno: “Oggi
che cosa porto a Gesù?”. Lui può fare molto con una nostra preghiera, con un nostro gesto di
carità per gli altri, persino con una nostra miseria consegnata alla sua misericordia. Le nostre
piccolezze a Gesù, e Lui fa dei miracoli. Dio ama agire così: fa cose grandi a partire da quelle
piccole, da quelle gratuite.
Tutti i grandi protagonisti della Bibbia – da Abramo a Maria fino al ragazzo di oggi – mostrano
questa logica della piccolezza e del dono. La logica del dono è tanto diversa dalla nostra. Noi
cerchiamo di accumulare e di aumentare quel che abbiamo; Gesù invece chiede di donare, di
diminuire. Noi amiamo aggiungere, ci piacciono le addizioni; a Gesù piacciono le sottrazioni, il
togliere qualcosa per darlo agli altri. Noi vogliamo moltiplicare per noi; Gesù apprezza
quando dividiamo con gli altri, quando condividiamo. È curioso che nei racconti della
moltiplicazione dei pani presenti nei Vangeli non compare mai il verbo “moltiplicare”. Anzi, i
verbi utilizzati sono di segno opposto: “spezzare”, “dare”, “distribuire” (cfr v. 11; Mt 14,19;
Mc 6,41; Lc 9,16). Ma non si usa il verbo “moltiplicare”. Il vero miracolo, dice Gesù, non è la
moltiplicazione che produce vanto e potere, ma la divisione, la condivisione, che accresce
l’amore e permette a Dio di compiere prodigi. Proviamo a condividere di più, proviamo
questa strada che Gesù ci insegna.
Anche oggi il moltiplicarsi dei beni non risolve i problemi senza una giusta condivisione.
Viene alla mente la tragedia della fame, che riguarda in particolare i più piccoli. È stato
calcolato – ufficialmente – che ogni giorno nel mondo circa settemila bambini sotto i cinque
anni muoiono per motivi legati alla malnutrizione, perché non hanno il necessario per vivere.
Di fronte a scandali come questi Gesù rivolge anche a noi un invito, un invito simile a quello
che probabilmente ricevette il ragazzo del Vangelo, che non ha nome e nel quale possiamo
vederci tutti noi: “Coraggio, dona il poco che hai, i tuoi talenti, e i tuoi beni, mettili a
disposizione di Gesù e dei fratelli. Non temere, nulla andrà perso, perché, se condividi, Dio
moltiplica. Scaccia la falsa modestia di sentirti inadeguato, fidati. Credi nell’amore, credi nel
potere del servizio, credi nella forza della gratuità”.
La Vergine Maria, che ha risposto “sì” all’inaudita proposta di Dio, ci aiuti ad aprire il cuore
agli inviti del Signore e ai bisogni degli altri.
Link: http://Angelus, 25 luglio 2021 | Francesco (vatican.va)

4 Agosto – XVIII Domenica per Annum

Dal libro dell’Èsodo (16,2-4.12-15)
In quei giorni, nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro
Aronne. Gli Israeliti dissero loro: «Fossimo morti per mano del Signore nella terra d’Egitto,
quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci
avete fatto uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine».
Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo
uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per
vedere se cammina o no secondo la mia legge. Ho inteso la mormorazione degli Israeliti.
Parla loro così: “Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che
io sono il Signore, vostro Dio”».
La sera le quaglie salirono e coprirono l’accampamento; al mattino c’era uno strato di rugiada
intorno all’accampamento. Quando lo strato di rugiada svanì, ecco, sulla superficie del
deserto c’era una cosa fine e granulosa, minuta come è la brina sulla terra. Gli Israeliti la
videro e si dissero l’un l’altro: «Che cos’è?», perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse
loro: «È il pane che il Signore vi ha dato in cibo».

Salmo 77 – Rit.: Donaci, Signore, il pane del cielo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni (4,17.20-24)
Fratelli, vi dico e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani
pensieri. Voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, se davvero gli avete dato ascolto e
se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la sua
condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a
rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio
nella giustizia e nella vera santità.
Dal Vangelo secondo Giovanni (6,24-35)
In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì
sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare
e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei
segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo
che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà.
Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro:
«Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I
nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare
un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha
dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane
di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane
della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
Puoi ascoltare il vangelo al link: https://www.lachiesa.it/liturgia/allegati/mp3/BO180.mp3

Papa Francesco – Angelus del 5.8.2018

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
In queste ultime domeniche, la liturgia ci ha mostrato l’immagine carica di tenerezza di Gesù che va incontro alle folle e ai loro bisogni. Nell’odierno racconto evangelico (cfr Gv 6,24-35) la prospettiva cambia: è la folla, sfamata da Gesù, che si mette nuovamente in cerca di Lui, va incontro a Gesù. Ma a Gesù non basta che la gente lo cerchi, vuole che la gente lo conosca; vuole che la ricerca di Lui e l’incontro con Lui vadano oltre la soddisfazione immediata delle necessità materiali. Gesù è venuto a portarci qualcosa di più, ad aprire la nostra esistenza a un orizzonte più ampio rispetto alle preoccupazioni quotidiane del nutrirsi, del vestirsi, della carriera, e così via. Perciò, rivolto alla folla, esclama: «Voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati» (v. 26). Così stimola la gente a fare un passo avanti, a interrogarsi sul significato del miracolo, e non solo ad approfittarne. Infatti, la moltiplicazione dei pani e dei pesci è segno del grande dono che il Padre ha fatto all’umanità e che è Gesù stesso!
Egli, vero «pane della vita» (v. 35), vuole saziare non soltanto i corpi ma anche le anime, dando il cibo spirituale che può soddisfare la fame profonda. Per questo invita la folla a procurarsi non il cibo che non dura, ma quello che rimane per la vita eterna (cfr v. 27). Si tratta di un cibo che Gesù ci dona ogni giorno: la sua Parola, il suo Corpo, il suo Sangue. La folla ascolta l’invito del Signore, ma non ne comprende il senso – come capita tante volte anche a noi – e gli chiede: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?» (v. 28). Gli ascoltatori di Gesù pensano che Egli chieda loro l’osservanza dei precetti per ottenere altri miracoli come quello della moltiplicazione dei pani. E’ una tentazione comune, questa, di ridurre la religione solo alla pratica delle leggi, proiettando sul nostro rapporto con Dio l’immagine del rapporto tra i servi e il loro padrone: i servi devono eseguire i compiti che il padrone ha assegnato, per avere la sua benevolenza. Questo lo sappiamo tutti. Perciò la folla vuole sapere da Gesù quali azioni deve fare per accontentare Dio. Ma Gesù dà una risposta inattesa: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato» (v. 29). Queste parole sono rivolte, oggi, anche a noi: l’opera di Dio non consiste tanto nel “fare” delle cose, ma nel “credere” in Colui che Egli ha mandato. Ciò significa che la fede in Gesù ci permette di compiere le opere di Dio. Se ci lasceremo coinvolgere in questo rapporto d’amore e di fiducia con Gesù, saremo capaci di compiere opere buone che profumano di Vangelo, per il bene e le necessità dei fratelli.
Il Signore ci invita a non dimenticare che, se è necessario preoccuparci per il pane, ancora più importante è coltivare il rapporto con Lui, rafforzare la nostra fede in Lui che è il «pane della vita», venuto per saziare la nostra fame di verità, la nostra fame di giustizia, la nostra fame di amore.
La Vergine Maria, nel giorno in cui ricordiamo la dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma, la Salus populi romani, ci sostenga nel nostro cammino di fede e ci aiuti ad abbandonarci con gioia al disegno di Dio sulla nostra vita.
Link: http://Angelus, 5 agosto 2018 | Francesco (vatican.va)

Zona Pastorale di Budrio

Orario Messe Festive

Prefestive: Pieve di Budrio ore 17:00, Cento ore 18:00, San Lorenzo ore 19:00

Festive: San Lorenzo ore 8:00, Olmo ore 9:00 (sospesa dal mese di luglio), Prunaro e Pieve ore 9:30, San Lorenzo ore 10:30, Bagnarola e Maddalena ore 11:00 (a mesi alterni), Mezzolara/Dugliolo ore 11:00, Vedrana ore 11:15, San Lorenzo ore 19:00

Per ulteriori informazioni e Orari Messe feriali visita il sito https://www.parrocchiedibudrio.it

Parrocchia San Lorenzo di Budrio

Per informazioni 051 800056 (ore 9-12) oppure info@sanlorenzobudrio.it

Carità

Per le OFFERTE utilizzare i seguenti conti correnti specificando l’intenzione:
• Parrocchia San Lorenzo: IBAN IT42K0200836640000001027986
• Parrocchia San Lorenzo – Caritas: IBAN IT86Z0707236640000000190889
• Parr. S. Lorenzo – Casa di Ospitalità Sant’Agata: IBAN IT97P0538736640000001047364

Calendario parrocchiale

Domenica 28 luglio XVII Domenica del Tempo Ordinario – Giornata Internazionale dei nonni e degli anziani – “Distribuì a quelli che erano seduti quanto ne volevano”

Lunedì 29 Santi Marta, Maria e Lazzaro

Martedì 30 San Pier Crisologo, vescovo e dottore della Chiesa – diocesi Bologna

Mercoledì 31 Sant’Ignazio di Loyola, sacerdote

Giovedì 1 e Venerdì 2Indulgenza della Porziuncola o «Perdono d’Assisi»

È concessa l’indulgenza plenaria in favore dei vivi e dei defunti a quei fedeli che, da mezzogiorno dell’1 agosto alla mezzanotte del giorno seguente, visiteranno una chiesa parrocchiale o francescana, recitando il Padre nostro e il Credo. Entro 15 giorni precedenti o seguenti si devono adempiere le consuete 3 condizioni: 1) Penitenza con confessione sacramentale 2) Messa con Comunione eucaristica 3) Preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice: un Padre nostro e un’Ave Maria o altre preghiere a scelta

Giovedì 1 Sant’Alfonso Maria De’ Liguori, vescovo e dottore della Chiesa

Domenica 4 agosto XVIII Domenica del Tempo Ordinario – “Chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!” San Domenico, Presbitero – Chiesa di Bologna

Lunedì 5 Dedicazione Basilica Santa Maria Maggiore

Martedì 6 Trasfigurazione del Signore – Festa

Giov 8, Ven 9, Sabato 10 ore 8:00 Preghiera in preparazione alla Solennità di San Lorenzo

Giovedì 8 San Giovanni Maria Vianney, presbitero – Chiesa di Bologna

Venerdì 9 Santa Teresa della Croce, Patrona d’Europa – Festa

Sabato 10 – Dal 10 al 17 agosto si svolge la Vacanza delle Famiglie a Passo Vezzena

Domenica 11 agosto San Lorenzo, diacono e martire, Patrono della parrocchia – Solennità “Se il chicco di grano muore, produce molto frutto”
Sante Messe, come di consueto: Prefestiva sabato ore 19:00; Festive ore 8:00, 10:30 e 19:00

Mercoledì 14 San Massimiliano Maria Kolbe, presbitero e martire

Giovedì 15 agosto Assunzione della Beata Vergine Maria “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili”

ore 10:00 Messa al Santuario dell’Olmo – In san Lorenzo Messe ore 8:00 e 19:00; non ci sarà la Messa delle 10:30

Domenica 18 agosto XX Domenica del Tempo Ordinario – “La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda”