È Livia che ci introduce alla comprensione del testo del Vangelo di Luca:
Il Vangelo di domenica ci presenta un Gesù umile, un Gesù che non si mette in mostra ma nella sua semplicità parla alla gente, a tutta la gente, a chi è lì per ascoltarlo davvero e a chi invece è pronto a metterlo sotto accusa e pretende da Lui gesti eclatanti!
Quante volte anche noi basiamo la nostra fede su avvenimenti straordinari; la sfida invece è cercare Dio nel quotidiano, nelle cose che viviamo ogni giorno, nelle persone con cui entriamo in relazione.
Lui c’è e opera, facendo cose grandi e piccole, tocca a noi però aprire gli occhi e il cuore per accorgercene!
Insieme al testo delle letture e all’Angelus di papa Benedetto, segnaliamo due avvisi a cui verrà dedicato un articolo a parte: l’avvio del Cammino di preparazione alla Cresima per Adulti e l’Ordinazione Diaconale di fra Giacomo.
Ringraziamo poi tutti coloro che hanno compilato il Questionario “Una comunità in ascolto”: nei prossimi giorni provvederemo a leggerli e ad estrarre le indicazioni più interessanti ed utili per la vita della nostra comunità parrocchiale
Buona domenica e buona settimana a tutti!
30 gennaio, Quarta domenica del Tempo ordinario
Dal libro del profeta Geremìa (1,4-5.17-19)
Nei giorni del re Giosìa, mi fu rivolta questa parola del Signore: «Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni. Tu, dunque, stringi la veste ai fianchi, àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti di fronte a loro, altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro. Ed ecco, oggi io faccio di te come una città fortificata, una colonna di ferro e un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti».
Dal Salmo 70 – Rit.: La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (12,31-13,13)
Fratelli, desiderate intensamente i carismi più grandi. E allora, vi mostro la via più sublime. Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita. E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla. E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo, per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe. La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà.
Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino.
Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto. Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!
Dal Vangelo secondo Luca (4,21-30)
In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta
Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Papa Benedetto XVI– Angelus 31.1.2010
Cari fratelli e sorelle!
Nella liturgia di questa domenica si legge una delle pagine più belle del Nuovo Testamento e di tutta la Bibbia: il cosiddetto “inno alla carità” dell’apostolo Paolo (1 Cor 12,31-13,13). Nella sua Prima Lettera ai Corinzi, dopo aver spiegato, con l’immagine del corpo, che i diversi doni
dello Spirito Santo concorrono al bene dell’unica Chiesa, Paolo mostra la “via” della perfezione. Questa – dice – non consiste nel possedere qualità eccezionali: parlare lingue nuove, conoscere tutti i misteri, avere una fede prodigiosa o compiere gesti eroici. Consiste invece nella carità – agape – cioè nell’amore autentico, quello che Dio ci ha rivelato in Gesù Cristo.
La carità è il dono “più grande”, che dà valore a tutti gli altri, eppure “non si vanta, non si gonfia d’orgoglio”, anzi, “si rallegra della verità” e del bene altrui. Chi ama veramente “non cerca il proprio interesse”, “non tiene conto del male ricevuto”, “tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta” (cfr 1 Cor 13,4-7). Alla fine, quando ci incontreremo faccia a faccia con Dio, tutti gli altri doni verranno meno; l’unico che rimarrà in eterno sarà la carità, perché Dio è amore e noi saremo simili a Lui, in comunione perfetta con Lui. Per ora, mentre siamo in questo mondo, la carità è il distintivo del cristiano. È la sintesi di tutta la sua vita: di ciò che crede e di ciò che fa. Per questo, all’inizio del mio pontificato, ho voluto dedicare la mia prima Enciclica proprio al tema dell’amore: Deus caritas est. Come ricorderete, questa Enciclica si compone di due parti, che corrispondono ai due aspetti della carità: il suo significato, e quindi la sua attuazione pratica. L’amore è l’essenza di Dio stesso, è il senso della creazione e della storia, è la luce che dà bontà e bellezza all’esistenza di ogni uomo. Al tempo stesso, l’amore è, per così dire, lo “stile” di Dio e dell’uomo credente, è il comportamento di chi, rispondendo all’amore di Dio, imposta la propria vita come dono di sé a Dio e al prossimo.
In Gesù Cristo questi due aspetti formano una perfetta unità: Egli è l’Amore incarnato. Questo Amore ci è rivelato pienamente nel Cristo crocifisso. Fissando lo sguardo su di Lui, possiamo confessare con l’apostolo Giovanni: “Noi abbiamo riconosciuto l’amore che Dio ha per noi e vi abbiamo creduto” (cfr 1 Gv 4,16; Enc. Deus caritas est, 1). Cari amici, se pensiamo ai Santi, riconosciamo la varietà dei loro doni spirituali, e anche dei loro caratteri umani. Ma la vita di ognuno di essi è un inno alla carità, un cantico vivente all’amore di Dio! Oggi, 31 gennaio, ricordiamo in particolare san Giovanni Bosco, fondatore della Famiglia Salesiana e patrono dei giovani. In questo Anno Sacerdotale vorrei invocare la sua intercessione affinché i sacerdoti siano sempre educatori e padri dei giovani; e perché, sperimentando questa carità pastorale, tanti giovani accolgano la chiamata a dare la vita per Cristo e per il Vangelo. Maria Ausiliatrice, modello di carità, ci ottenga queste grazie.
Calendario parrocchiale
Sabato 29 ore 11:00 Battesimo di Adam
Domenica 30 Gennaio IV Domenica del Tempo Ordinario
“Gesù, come Elia ed Eliseo, è mandato non per i soli Giudei”
Lunedì 31 San Giovanni Bosco, sacerdote
Mercoledì 2 Presentazione del Signore – Festa
All’inizio della Messa delle 8:30 Benedizione delle candele
Giovedì 3 Beato Gioacchino da Siena – OSM
Sabato 5 Sant’Agata, vergine e martire
Domenica 6 Febbraio V Domenica del Tempo Ordinario – 44° Giornata per la Vita
“Lasciarono tutto e lo seguirono”
ore 16:00 Battesimo di Gioele
ore 16:00 – 18:30 a Bagnarola Secondo Incontro Catechisti Zona Pastorale
Giovedì 10 Santa Scolastica, vergine
Venerdì 11 Beata Vergine di Lourdes – 30° Giornata del malato
ore 20:30 Settimo incontro del Corso di preparazione al Matrimonio
Domenica 13 Febbraio VI Domenica del Tempo Ordinario
“Beati i poveri. Guai a voi, ricchi”
Lunedì 14 Santi Cirillo e Metodio, patroni d’Europa – Festa
Giovedì 17 Sette Santi Padri Fondatori dell’OSM – Solennità
Giovedì 17, Venerdì 18, Sabato 19 ore 8:00 Celebrazione in lode dei Sette Santi Fondatori
Sabato 19 Beata Elisabetta Picenardi, vergine – OSM
Domenica 20 Febbraio VII Domenica del Tempo Ordinario
Solennità dei Sette Santi Padri Fondatori – Giornata vocazionale OSM
“Io in loro e tu in me, affinché siano perfetti nell’unità”
ore 17:30 nella cattedrale di San Pietro a Bologna il Card. Matteo Zuppi
Ordina Diacono fra Giacomo Malaguti
Martedì 22 Cattedra di San Pietro – Festa
Mercoledì 23 San Policarpo, vescovo e martire
Domenica 27 Febbraio VIII Domenica del Tempo Ordinario
“La bocca esprime ciò che dal cuore sovrabbonda”