Ci avviciniamo al compimento della Pasqua e la Liturgia di questa Domenica delle Palme ci propone una situazione in chiaro/scuro: all’accoglienza festosa della folla all’ingresso a Gerusalemme, segue il racconto della Passione, un racconto terribile che termina con la Croce.
Si tratta di un accostamento che, alle orecchie di un ascoltatore minimamente attento, non può non apparire che come un pugno nello stomaco, che fa giustizia del nostro pietismo a volte piuttosto superficiale; la realtà infatti è diversa: l’amore che sperimentiamo, anche umanamente, non può non essere accompagnato dall’esperienza dell’abbandono, del tradimento, del dolore e, non possiamo nascondercelo, anche della morte, che tentiamo invano di esorcizzare.
Il racconto (come sarcasticamente è rappresentato dalla vignetta di don Gioba) ci mostra però un Gesù che resta lì, non molla, anche di fronte alle nostre incomprensioni e disattenzioni, lì pronto ad accoglierci e a sostenerci; per questo la Croce è per noi segno di Salvezza, per questo la portiamo al collo e l’appendiamo nelle nostre case; guardandola (come ci invita a fare papa Francesco nella sua omelia che vi invitiamo a leggere) ci ricordiamo che esiste Qualcuno pronto a dare la vita per noi: nulla potrà più spaventarci!
Di seguito trovate tutte le informazioni relative agli orari delle celebrazioni della Settimana Santa, dall’Adorazione Eucaristica delle Quarantore al Triduo Pasquale.
In questa settimana dunque dedichiamo un po’ di tempo a contemplare la Croce e a preparare il nostro cuore alla Pasqua.
2 aprile 2023 – Domenica delle Palme
Dal libro del profeta Isaìa (Is 50,4-7)
Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perché io sappia indirizzare una parola allo sfiduciato. Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli. Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro. Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso.
Dal Salmo 21 – Rit. Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési (2,6-11)
Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.
Dal Vangelo secondo Matteo (26,14- 27,66) Forma breve (27, 11-54)
Passione di nostro Signore Gesù Cristo
– Sei tu il re dei Giudei?
In quel tempo Gesù comparve davanti al governatore, e il governatore lo interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Tu lo dici». E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose nulla.
Allora Pilato gli disse: «Non senti quante testimonianze portano contro di te?». Ma non gli rispose neanche una parola, tanto che il governatore rimase assai stupito. A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro scelta. In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome Barabba. Perciò, alla gente che si era radunata, Pilato disse: «Chi volete che io rimetta in libertà per voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?». Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.
Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua». Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò loro: «Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!». Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Sia crocifisso!».
Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli». Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
– Salve, re dei Giudei!
Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!». Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo.
– Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni
Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce. Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui è Gesù, il re dei Giudei».
Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.
– Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!
Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: “Sono Figlio di Dio”!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo.
– Elì, Elì, lemà sabactàni?
A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.
(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)
Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!». lui.
Papa Francesco – Omelia del 5.4.2020
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Gesù «svuotò se stesso, assumendo una condizione di servo» (Fil 2,7). Lasciamoci introdurre da queste parole dell’apostolo Paolo nei giorni santi, dove la Parola di Dio, come un ritornello, mostra Gesù come servo: Giovedì santo è il servo che lava i piedi ai discepoli; Venerdì santo è presentato come il servo sofferente e vittorioso (cfr Is 52,13); e già domani Isaia profetizza di Lui: «Ecco il mio servo che io sostengo» (Is 42,1). Dio ci ha salvato servendoci. In genere pensiamo di essere noi a servire Dio. No, è Lui che ci ha serviti gratuitamente, perché ci ha amati per primo. È difficile amare senza essere amati. Ed è ancora più difficile servire se non ci lasciamo servire da Dio.
Ma – una domanda – in che modo ci ha servito il Signore? Dando la sua vita per noi. Gli siamo cari e gli siamo costati cari. Santa Angela da Foligno testimoniò di aver sentito da Gesù queste parole: «Non ti ho amata per scherzo». Il suo amore lo ha portato a sacrificarsi per noi, a prendere su di sé tutto il nostro male. È una cosa che lascia a bocca aperta: Dio ci ha salvati lasciando che il nostro male si accanisse su di Lui. Senza reagire, solo con l’umiltà, la pazienza e l’obbedienza del servo, esclusivamente con la forza dell’amore. E il Padre ha sostenuto il servizio di Gesù: non ha sbaragliato il male che si abbatteva su di Lui, ma ha sorretto la sua sofferenza, perché il nostro male fosse vinto solo con il bene, perché fosse attraversato fino in fondo dall’amore. Fino in fondo.
Il Signore ci ha serviti fino a provare le situazioni più dolorose per chi ama: il tradimento e l’abbandono.
Il tradimento. Gesù ha subito il tradimento del discepolo che l’ha venduto e del discepolo che l’ha rinnegato. È stato tradito dalla gente che lo osannava e poi ha gridato: «Sia crocifisso!» (Mt 27,22). È stato tradito dall’istituzione religiosa che l’ha condannato ingiustamente e dall’istituzione politica che si è lavata le mani …
L’abbandono. Sulla croce, nel Vangelo odierno, Gesù dice una frase, una sola: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» (Mt 27,46) …
Perché tutto questo? Ancora una volta per noi, per servirci. Perché quando ci sentiamo con le spalle al muro, quando ci troviamo in un vicolo cieco, senza luce e via di uscita, quando sembra che perfino Dio non risponda, ci ricordiamo di non essere soli …
Cari fratelli e sorelle, che cosa possiamo fare dinanzi a Dio che ci ha serviti fino a provare il tradimento e l’abbandono? Possiamo non tradire quello per cui siamo stati creati, non abbandonare ciò che conta. Siamo al mondo per amare Lui e gli altri …
Allora, in questi giorni santi, a casa, stiamo davanti al Crocifisso – guardate, guardate il Crocifisso! -, misura dell’amore di Dio per noi. Davanti a Dio che ci serve fino a dare la vita, chiediamo, guardando il Crocifisso, la grazia di vivere per servire. Cerchiamo di contattare chi soffre, chi è solo e bisognoso. Non pensiamo solo a quello che ci manca, pensiamo al bene che possiamo fare.
Ecco il mio servo che io sostengo … Il Padre, che ha sostenuto Gesù nella Passione, incoraggia anche noi nel servizio …
Dire sì all’amore, senza se e senza ma. Come ha fatto Gesù per noi …
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Zona Pastorale di Budrio
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Caritas
AVVISO: La Caritas parrocchiale cerca abiti primavera/estate per neonati, bambini/e, ragazzi/e
Ritiro nella sede di via Donati 6 (Ex Pretura): Sabati 1, 8, 22, 29 aprile e 6 maggio. Orario: 9:00 – 12:00
Settimana Santa
Nel pdf che potete scaricare troverete tutti gli Orari delle Celebrazioni della Settimana Santa:
https://www.parrocchiedibudrio.it/wp-content/uploads/2023/04/Settimana-Santa-2023.pdf
+ Quarantore di Adorazione Eucaristica
AVVISO: Chi desiderasse fermarsi un’ora in Adorazione davanti al Santissimo Sacramento nei tre giorni delle Quarantore può prenotarsi in Ufficio parrocchiale o segnarsi direttamente nel foglio in fondo alla chiesa indicando l’ora preferita.
Calendario parrocchiale
Domenica
2 aprile |
Domenica della Palme o della Passione
“Benedetto colui che viene nel nome del Signore” Benedizione dell’ulivo: Sabato sera nella Messa delle ore 19:00 Domenica mattina nelle Messe delle ore 8:00 e delle ore 9:00 all’Olmo alle ore 10:15 in p.le Antonio da Budrio, segue processione per le vie Garibaldi e Bissolati fino alla Chiesa di San Lorenzo, ore 10:30 Messa |
SETTIMANA SANTA | |
Lunedì 3
Martedì 4 Mercoledì 5 |
QUARANTORE
ore 8:00 Lodi, ore 8:30 Messa – Esposizione del Santissimo Sacramento e Adorazione continua fino alle ore 19:00, ore 12:00 Ora Sesta ore 18:15 Vespri cantati e Benedizione Eucaristica, ore 19:00 Messa |
Martedì 4 | ore 20:30 Liturgia Penitenziale con possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione |
Mercoledì 5 | ore 18:30 in Cattedrale a Bologna Messa Crismale |
TRIDUO PASQUALE | |
Giovedì
6 aprile |
Giovedì Santo
ore 8:00 Lodi – non si celebra la messa del mattino ore 20:30 Messa nella CENA DEL SIGNORE; in questa eucaristia si svolgerà il segno della Lavanda dei piedi e la Benedizione delle uova (che dovranno essere portate ai piedi dell’altare prima dell’inizio della celebrazione) |
Venerdì
7 aprile |
Venerdì Santo
ore 8:00 Lodi – in questo giorno non si celebra la messa ore 16:00 Celebrazione della Via Crucis animata dai bambini ore 20:30 Celebrazione della PASSIONE DEL SIGNORE |
Sabato
8 aprile |
Sabato Santo
ore 8:30 L’Ora della Madre – nel pomeriggio confessioni |
Notte di Pasqua | Notte della Pasqua
ore 21:30 VEGLIA PASQUALE con celebrazione di Battesimo, Cresima ed Eucarestia di Valentina e Filippo, Eucaristia di Frank Chima |
Domenica
9 aprile |
PASQUA della RISURREZIONE DEL SIGNORE
Messe ore 8:00, 9:00 (all’Olmo), 10:30, 11:15 (alle Creti), 19:00 |
Lunedì 10 | Messe come da orario festivo (non ci sarà la messa all’Olmo) |