Foglietto settimanale dal 15 al 22 Agosto 2021

Una vita realizzata. Il desiderio di Dio per ogni uomo

Diceva un antico insegnamento rabbinico, «alla fine non mi verrà chiesto perché non sono stato Mosè, ma perché non sono stato io». Infatti siamo chiamati a vivere pienamente la nostra umanità, a realizzarla, a portarla a compimento. È in questa luce, possiamo vedere la vita di Maria, come una vita portata a compimento, assunta da Dio, realizzata pienamente.

Maria è infatti colei che ha generato pienamente perché disponibile a donare il Figlio.

È la madre che non possiede, ma offre ciò che le è stato donato. Accoglie la spada della separazione che Simeone profetizza ed è pronta a cercare il Figlio anche laddove non si aspetta di trovarlo, nelle situazioni impensate, nel Tempio in mezzo ai dottori. Una madre diventa pienamente madre quando accoglie questa rottura che permette al Figlio di crescere.

Maria porta a compimento la sua umanità perché vive con sollecitudine il servizio. Non si crogiola nei suoi problemi, ma si alza e si mette subito in cammino per dare una mano a chi ha bisogno. Non vive il servizio come gratificazione personale, ma come tempo offerto generosamente e gratuitamente all’altro: quando capisce che non c’è più bisogno di lei, si fa da parte (restò con Elisabetta circa tre mesi…il tempo necessario).

Maria è capace di vedere l’opera di Dio nella storia senza scoraggiarsi davanti alle apparenze che sembrano, al contrario, raccontare la sua assenza. La sua familiarità con la Parola di Dio, le permette di rileggere la storia alla luce della fede in Dio. Anche se non si vede, è certa che Dio sta rovesciando i potenti dai troni e sta innalzando gli umili.

Davanti alla sofferenza, persino davanti all’umiliazione e al dolore del Figlio, Maria non fugge. Lo accompagna da lontano, cerca con lo sguardo il suo volto insanguinato, assiste in silenzio alla sua derisione. Solo perché è capace di consegnarlo nelle mani del Padre. Rimane ferma nella speranza in Dio.

I Vangeli, ci parlano di diversi personaggi che vanno al sepolcro per verificare che il corpo di Gesù non c’è più. Di Maria non si dice nulla: lei non ha bisogno di andare a controllare, Maria non ha mai smesso di credere che il Padre avrebbe risuscitato il Figlio. Crede anche quando sembra impossibile, anche quando tutto sembra finito. Maria è pienamente consegnata a Dio e per questo la sua vita può essere presa, assunta (sumo, prendo) dal Padre.

La sua è una vita compiuta a partire dalla sua umanità. È un’umanità realizzata.

L’assunzione di Maria è perciò la festa dell’incontro tra cielo e terra, è la festa dell’umanità redenta, è la festa che ci indica dove Dio vuole portare ciascuno di noi. Dio vuole prenderci con sé, vuole portare a compimento la nostra umanità.

Chiediamoci allora: Quale cammino sono chiamato a percorrere per portare a compimento la mia umanità? Quali aspetti della vita vorresti affidare oggi a Maria?

 

Buon Ferragosto a tutti!

Allenaci, Signore, a lanciarci nell’impossibile,

perché dentro l’impossibile ci sono la tua grazia e la tua presenza:

non possiamo cadere nel vuoto.

Solennità Assunzione

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