Parole al vento! Quello che diciamo cade sempre da qualche parte.
C’è un rapporto profondo tra le parole che pronunciamo, o che evitiamo di dire, e le relazioni che costruiamo. La nostra vita parla sempre, inevitabilmente, parlano i nostri silenzi, i nostri sguardi, le nostre decisioni e la nostra indifferenza.
Il modo in cui comunichiamo lascia sempre un segno, non passa mai senza lasciare traccia nella vita degli altri e il modo in cui attraversiamo quella vita dice anche il modo con cui abbiamo amato. Lo stesso vale per la parola di Dio, lavora nella nostra vita, e non si rassegna fino a quando non avrà tirato fuori il frutto anche dalla terra più arida.
L’immagine del seminatore ci presenta Dio che abita la nostra esistenza, e come in un campo si susseguono stagioni diverse, così è pure la nostra vita, segnata ora dalla superficialità, dalle preoccupazioni, dalla sofferenza, ma talvolta anche alla disponibilità.
Questo strano e originale seminatore, non rappresenta solo Dio che getta la sua parola nelle nostre esistenze, ma racconta anche il modo in cui Dio ama ogni terreno: getta la sua parola in qualunque tipo di terreno. Non fa calcoli, non getta il seme solo dove prevede di ottenere frutto, ma rischia, investendo su qualunque tipo di terreno.
La parabola non ci interroga su “quale terreno siamo”, perché non vuole né condannare né premiare nessuno, ma vuole farci comprendere che in qualunque condizione ci troviamo, Dio continua a compromettersi con noi: getta la sua parola, si comunica, ci ama, qualunque sia la stagione che stiamo attraversando.
Ci dice lo stile con cui Dio ama, perché chi ama veramente, spreca, non fa calcoli, non aspetta che l’altro sia perfetto per amarlo, non si compromette solo dove sa di poterne trarre vantaggio, o dove spera di averne un ritorno perché quello non è amare ma soprattutto non è lo stile di Dio.
Per il Vangelo amiamo veramente solo quando rischiamo, quando sprechiamo le nostre parole, quando non facciamo calcoli, quando siamo disposti anche a perdere, come dimostra la generosità quasi illogica del seminatore: le relazioni vere non possono mai essere vissute alla luce di una ricerca di equilibrio.
Chiediamoci allora: Qual è il mio modo di comunicare? In che modo Dio sta gettando il seme della sua parola nella mia vita?
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