Quale priorità nella scelta?
Decidere non è mai cosa semplice, specie quando la scelta è tra cose entrambe buone; non sempre è chiaro a chi dare priorità e il timore di aver fatto la scelta sbagliata è sempre in agguato.
Questo capita anche a Gesù: stare insieme agli Apostoli al rientro dopo essere stati inviati ad annunciare il Vangelo per condividere le esperienze vissute, o dedicarsi alla gente affaticata, delusa che non sa dove andare e che sente il bisogno di ascoltarlo; percorso formativo per gli Apostoli o occasione per rispondere ai bisogni della gente? Quale priorità? Una cosa è certa: qualsiasi decisione presa genera delusione in qualcuno.
Anche noi spesso, siamo chiamati a prendere decisioni senza poter troppo indugiare.
Leggendo il Vangelo troviamo però una parola illuminante che fa da spartiacque per la decisione di Gesù: provò compassione!
Il “sentire profondo” che muove la nostra interiorità, le nostre viscere. «Si dimentica forse una mamma del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro ti dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai!» (Is 49,15).
Gesù si è ascoltato, ha sentito che in quel momento la priorità è incontrare la gente.
Non solo, ma questa esperienza di attesa, diventa formativa anche per gli apostoli, perché imparano quello che per Gesù è più importante: “erano come pecore che non hanno pastore” l’umanità di cui nessuno si prende cura, persone che non sanno dove andare e per questo continuamente esposte alla voracità dei lupi.
Se ci fermiamo a riflettere ci accorgiamo che i bisogni della gente che Gesù ha davanti, sono gli stessi che abitano oggi le persone che incontriamo, ma… i nostri piani pastorali, di lavoro, le nostre esigenze, vengono spesso messi davanti all’urgente bisogno degli altri.
Gesù ci insegna la libertà di saper interrompere quello che si sta facendo, il coraggio di deludere, la forza di rimandare, perché ora c’è qualcosa di più immediato e importante!
Ci siamo mai fermati ad interrogarci su quale sia il bisogno più profondo delle persone?
Con questo testo di Marco ci invita a riflettere sulla necessità di camminare sulla via della conoscenza, sulla formazione delle coscienze, sull’annuncio coraggioso del Vangelo che attraversa tutta la nostra umanità senza mai stancarci. Gesù non ha paura di affrontare la stanchezza sua e della gente, perché c’è una Parola che rinfranca, che ristora, che dona speranza! Una Parola che deve essere sempre annunciata, una Parola che non può aspettare.
Alla luce della crisi che come persone, individui, società stiamo attraversando, questa pagina ci offre l’occasione per ripensare al modo con cui vogliamo prenderci cura delle persone del nostro prossimo, per accendere nuovamente la compassione e diventare capaci di fare talvolta scelte difficili.
Chiediamoci allora: quali criteri uso nello scegliere tra le cose buone? Cosa mi insegna la compassione che Gesù prova davanti alle folle?
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