Foglietto settimanale dal 21 al 28 Novembre 2021

Uccidere o dare la vita: qual è il vero potere?

Ciascuno di noi ha il potere di giudicare, di assolvere o condannare, le nostre azioni non sono mai solo nostre, le nostre parole non sono mai senza effetto. La spada uccide tante persone, ma ne uccide più la lingua che la spada (Siracide 28,18).

Il Vangelo di oggi ci racconta l’incontro tra Pilato e Gesù e ci fa riflettere su l’agire di Pilato.

Pilato è l’uomo che sperimenta la fatica di gestire il potere quando si trova davanti alla debolezza dell’altro. È l’uomo che non riesce mai a compromettersi. Più volte esce, per chiedere alla folla, di liberarlo dal peso della decisione: sollevatemi dalla fatica di decidere, ridatemi l’illusione che la vita non mi chiede di compromettermi, prendetevela voi questa fatica di decidere!

Pilato vuole consegnare Gesù al giudizio degli altri per liberarsi dalla paura di sbagliare. Ecce homo! Giudicatelo voi.

Ma Pilato è l’uomo contemporaneo che pensa di salvarsi demandando ad altri il lavoro sporco di esprimere un parere. No, caro Pilato, la vita non ti lascerà in pace finché tu non avrai detto cosa pensi di quest’uomo che ti sta davanti.

Pilato è l’uomo scettico per il quale non c’è differenza: non c’è nulla di vero e nulla di falso. Pilato conosce i complotti, la manipolazione. Sa che il potere spesso occulta la verità pur di conservarsi. Ma è anche l’uomo chiuso nel suo cinismo. Ormai ha visto come vanno le cose. Non gli interessa più nulla, non c’è niente per cui valga la pena spendersi. Pilato è l’uomo per il quale tutto è uguale: cosa sarà mai la verità?

Davanti al rischio dell’impopolarità, al pericolo di rovinare una carriera, distruggere la sua immagine, Pilato capitola davanti alla paura: con il suo silenzio consegna l’innocente. Lo consegnò perché fosse crocifisso!

Noi, non possiamo non decidere. Gesù è l’ospite non voluto nel nostro mondo, l’intruso indesiderato, che ci obbliga a decidere di lui.

Gesù è l’uomo che si compromette. Ha il coraggio della verità. Non nasconde o confonde la sua identità: sì, io sono Re! Mi prendo la responsabilità delle mie azioni: per questo sono venuto al mondo. La mia vita ha un senso e la vivo fino in fondo. Non come te, Pilato, che hai assunto come normale l’incoerenza tra le tue parole e le tue azioni.

Gesù è l’uomo che si sottrae alla logica del mondo, al perché fanno tutti così, non ha paura di essere fuori dal coro: il mio regno non è di questo mondo. Il mio potere non ha bisogno di essere approvato dalla folla, né di sondaggi, e né culto dell’immagine: Questo è essere potenti!

Caro “Pilato” la verità esiste e urla nel profondo della tua coscienza, quella coscienza che ti sforzi di mettere a tacere. La tua coscienza grida, ma tu, Pilato di ogni tempo, sei troppo impegnato ad ascoltare le urla della folla, quelle urla che ti fanno sentire banalmente potente.

Chiediamoci allora: In che modo mi prendo cura della verità? Sono disposto a prendere le mie responsabilità o cerco di sottrarmi?

Cristo_Re web

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