Foglietto settimanale dal 23 Febbraio al 2 Marzo 2025 – VII Domenica T.O. – Anno C

Ragionieri dell’amore: nelle relazioni non funziona la partita doppia!

 

Passiamo molto spesso a vivere la nostra vita come funamboli sospesi nel vuoto, cercando di non cadere mai dalla parte sbagliata; diventiamo esperti di diplomazia e ci teniamo in equilibrio con i compromessi. Le relazioni poi, diventano visite di cortesia, gli incontri si trasformano in affari diplomatici, e le feste diventano pallottolieri: partecipo solo se ne vale la pena, se ne ho il contraccambio…!

Le letture di questa domenica, vogliono aiutarci a spezzare questo “funambolismo”.

«Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico» (1Sam 26,8): Davide ha davanti la possibilità di uccidere Saul suo nemico dichiarato, ma si sottrae a questa logica di vendetta, nonostante questo possa portare a rimetterci in prima persona.

Quante volte giustifichiamo le nostre rivendicazioni, o peggio ancora, uccidiamo gli altri (con le nostre parole, i nostri giudizi) con la convinzione di fare del bene, giustificando le nostre azioni inique, con la scusa di fare pulizia dei peccatori!

Molte volte siamo messi davanti all’alternativa se rispondere al male con il male, oppure scegliere di agire su un piano diverso: essere capaci di tirarci indietro, e non seguire il malvagio sulla sua strada.

Purtroppo oggigiorno abbiamo fatto della reciprocità un valore portante della nostra cultura, dell’educazione, delle buone maniere, ma certamente la reciprocità non è un concetto evangelico.

Gesù sempre ci invita ad uscire dalle dinamiche da “partita doppia”, dove la nostra risposta è sempre misurata su quello che abbiamo ricevuto dall’altro: Gesù alla reciprocità sostituisce l’eccedenza.

Rimanere sul piano della reciprocità significa rimanere in una logica pienamente umana, precludendosi la via del Vangelo.

Saremo degni di gratitudine quando rifiuteremo la logica “occhio per occhio, dente per dente”, e quando prima del rispetto dei nostri diritti, ci impegneremo a compiere il nostro dovere: «E come volete gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro» (Lc 6,31).

Si tratta di diventare consapevoli dell’amore che noi stessi abbiamo ricevuto da un Altro. Dio infatti non ci tratta secondo i nostri meriti: «Non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpe» (Sal 102,10).

Noi siamo stati salvati senza meritarlo, con noi Dio non ha ragionato in termini di reciprocità.

Se usciamo da questa dinamica di reciprocità, saremo noi stessi i primi a beneficiarne: «Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati» (Lc 6,37-38).

La misericordia di Dio è eccedenza, senza reciprocità: «Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro» (Lc 6,36).

 

Chiediamoci allora: le mie azioni sono guidate dal criterio della reciprocità? Ci sono cammini di riconciliazione che oggi sono chiamato a percorrere mettendo da parte la reciprocità?

 

VII_Tempo_Ordinario

 

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