Qui comando io! Il potere di giudicare
Forse non ci riflettiamo o non ci poniamo mai il problema, ma ognuno di noi ha il potere di giudicare, di assolvere o condannare e il modo in cui interpretiamo questo potere ci rivela, dice molto di noi perché: le nostre azioni non sono mai solo nostre, le nostre parole non sono mai senza effetto! Nel bene o nel male toccano sempre un’altra persona.
Per questo la domanda che emerge dall’incontro tra Pilato e Gesù interpella tutti noi: cosa voglio farne del potere che ho di decidere della vita dell’altro?
Pilato è l’uomo che sperimenta la fatica di gestire il potere, è l’uomo che non vuole mai arrivare a compromettersi, è l’umiliazione del potere. Più volte infatti esce, per chiedere alla folla di liberarlo dal peso della decisione. Pilato vuole consegnare Gesù al giudizio degli altri per liberarsi dalla paura di sbagliare: “Giudicatelo voi”.
Pilato è l’uomo scettico per il quale non c’è differenza, non c’è nulla di vero e nulla di falso. Pilato sa che spesso il potere occulta la verità pur di conservarsi, e per lui non c’è niente per cui valga la pena spendersi, Pilato è l’uomo per il quale tutto è uguale: cosa sarà mai allora la verità?
Ma Pilato è anche l’uomo contemporaneo che pensa di salvarsi appaltando ad altri il lavoro sporco di esprimere un parere, ma ricordiamoci che anche il silenzio parla!
Davanti al rischio dell’impopolarità, al pericolo di rovinare una carriera, davanti al delirio per la sua immagine, Pilato capitola davanti alla paura: il suo silenzio consegna l’innocente perché sia crocifisso… ma quanti “Pilato” ci sono in mezzo a noi!
Gesù è l’ospite che il nostro mondo non vuole, è l’intruso indesiderato: oggi il Vangelo ci chiama a fare una scelta, a decidere se stare con Lui o contro di Lui!
Gesù è l’uomo che si compromette, che ha il coraggio della verità. Non nasconde e non confonde la sua identità. “Io sono Re!” Si prende la responsabilità delle sue azioni: “per questo sono venuto al mondo”. La mia vita ha un senso e la vivo fino in fondo.
Gesù è l’uomo che si sottrae alla logica del “si fa così perché tutti fanno così”, non ha paura di stare fuori dal coro: il mio regno non è di questo mondo. Questo è essere potenti!
Caro “Pilato” di ogni tempo, la verità esiste e urla nel profondo della tua coscienza, sebbene ti sforzi di metterla a tacere, impegnato come sei ad ascoltare le urla della folla, che ti fanno sentire banalmente potente come un piccolo Re in un universo senza sudditi.
Chiediamoci allora: in che modo mi prendo cura della verità? Sono disposto a prendermi le mie responsabilità o cerco di sottrarmi?
CristoRE_2024