Non sei più lo stesso! Affrontare il cambiamento
Quando si comincia a dire “non ti riconosco più” è il segnale ormai evidente che la relazione sta attraversando un momento di difficoltà. Succede all’interno della coppia, anche dopo molti anni di matrimonio, succede tra amici che sono sempre liberi di scegliere vie nuove e imprevedibili, succede anche quando facciamo parte di una parrocchia.
Per quanto una relazione possa essere profonda, le persone al suo interno cambiano, non siamo oggetti immutabili! Molto spesso l’incomprensione risiede anche nel fatto che pretendiamo di conoscere bene l’altro, di prevedere i suoi comportamenti, addirittura di etichettarlo senza mai chiederci che cosa stia veramente attraversando il suo cuore.
Purtroppo questo meccanismo lo applichiamo anche a Dio: lo diamo per scontato, presumiamo di conoscerlo, non ci aspettiamo niente di nuovo nella relazione con Lui, nè ci interroghiamo su eventuali percorsi inediti che forse ci sta suggerendo.
Anche Gesù aveva avvertito che il suo messaggio non era stato adeguatamente compreso, che non si era sentito capito. Si ferma e indaga attraverso i discepoli sulla percezione della gente, e le risposte certificano questa incomprensione: Gesù non sembra diverso dagli altri profeti conosciuti, Giovanni Battista o Elia… non c’è nulla di nuovo nel suo messaggio.
«e voi, chi dite che io sia?» in questo momento della mia storia, dopo tanti anni che abbiamo camminato insieme? è la domanda che il discepolo di ogni tempo non può evitare.
Ma la risposta che non è mai frutto dell’intelligenza, ma solo dell’azione dello Spirito dentro di noi: «né sangue né carne te lo hanno rivelato». La conoscenza vera di Gesù è un dono dello Spirito dentro di noi, a noi spetta di volerci mettere in ascolto!
Pietro con tutti i suoi limiti diventa la roccia su cui Dio si appoggia per continuare a parlare all’umanità di ogni tempo, ci rende degni di essere la voce attraverso cui continua a diffondere la sua Parola… nonostante tante dimenticanze e incomprensioni.
Per conoscere Gesù bisogna camminare insieme a Lui, sulla strada del Calvario, sostare sotto la croce, in attesa di accogliere la gioia della risurrezione: dobbiamo fare esperienza concreta di Gesù.
Conosciamo una persona se accettiamo di camminare insieme fino in fondo, rinunciando a visioni parziali o affrettate, ma soprattutto Gesù ci insegna a non considerare mai l’altro come un oggetto immobile e scontato nella nostra vita.
Chiediamoci allora? Chi è Gesù per me in questo momento della mia vita? Come potrei rinnovare la mia relazione con il Signore?
Tempo_Ordinario_XXI