Foglietto settimanale dal 30 Marzo al 6 Aprile 2025 – IV Domenica di Quaresima – Anno C

Sono qui: Il desiderio di essere trovati o ritrovati!

(Gs 5,9-12   Sal 33   2Cor 5,17-21   Lc 15,1-3.11-32)

A tutti capita di perdersi o perdere qualcosa, a volte ci si perde anche quando si decide di uscire da una relazione o, peggio ancora, restare in una relazione sebbene il cuore sia altrove.

La buona notizia del Vangelo di oggi è che in qualunque modo ci siamo perduti, c’è sempre qualcuno che ci sta cercando: Dio è così, non smette mai di cercare chi si è perduto!

La parabola del Vangelo di Luca sembra proprio scritta per coloro che non si rendono conto di essersi persi.

Il figlio minore somiglia molto a un bambino capriccioso che vede solo le sue esigenze e i suoi bisogni, e l’altro… può anche morire!

Il padre infatti nel dividere tra loro le sostanze, si divide cioè muore, pur di dare la libertà che il figlio chiede.

Succede però che prima o poi anche al figlio minore tocca confrontarsi con la fame non solo di cibo ma soprattutto d’amore. La vita insegna che è nei momenti di fatica, di bisogno, di sofferenza, di carestia, che ci ritroviamo soli, sperduti, abbandonati, messi da parte…

In questi momenti anche le misere carrube diventano cibo prelibato… elemosiniamo affetto, ci incolliamo al primo che capita, arrivando perfino a convincerci di non meritare l’amore e pensare che nessuno sia disposto ad amare veramente in modo gratuito: prendimi come uno dei tuoi garzoni.

Solo una persona che ci ama veramente può liberarci da questa falsa convinzione!

Il padre lo vede da lontano, gli corre incontro, attraverso gesti concreti vuole ricostruire subito la relazione che si è spezzata, ma probabilmente non ha mai smesso di aspettarlo.

Ecco la veste bianca per coprire la nudità umana (lo stesso fece Dio con Adamo ed Eva), a conferma che la dignità non può mai essere persa, qualunque sia stato l’errore.

L’anello al dito segno della fiducia restituita e permettere a una relazione di ricominciare (l’anello infatti recava inserito il sigillo di famiglia).

Calzari ai piedi: una relazione è vera se l’altro può sentirsi libero (solo gli schiavi giravano a piedi nudi).

Banchetto per celebrare la vita di colui che è stato restituito: quando ami una persona, l’unica cosa che conta è poterla ritrovare!

La parabola ci presenta che anche il figlio maggiore si è perso, perché è sì rimasto nella relazione, ma il suo cuore è altrove: si sente obbligato a rimanere, ma se ne vorrebbe andare anche lui. Situazione che alimenta un sentimento di rabbia che rischia di rendere ciechi e incapaci di vedere come stanno veramente le cose. Come un adolescente vive di confronti, si paragona agli altri, si convince di essere quello che riceve sempre di meno e non si sente mai pienamente amato.

Questo Padre esce anche per lui! non banalizza i suoi sentimenti, nè lo rimprovera ma gli mette davanti il suo amore, gli chiede di ritornare nella relazione con lui e con il fratello, però in un modo nuovo, più consapevole e gratuito.

Questa parabola ci lascia poi un finale aperto, perché aperta è la porta della casa del Padre: ora spetta a noi decidere se entrare o passare oltre.

 

Chiediamoci allora: sono consapevole di essermi perso a volte nella vita se non addirittura in questo momento? Come il Signore mi chiede di tornare nella relazione con Lui?

 

IV_Quaresima

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