Chi voglio essere? La domanda di tutta una vita
Nella vita ci troviamo continuamente davanti a svariate situazioni: esperienza della sofferenza e del male; momenti in cui la nostra fiducia in Dio è messa in discussione; nel dono di noi stessi, del nostro tempo, del nostro amore, dove ci sembra sempre di perdere qualcosa di noi.
Tutta la vita è in fondo una prova, una tentazione, ci ricorda il Vangelo di oggi. La vita in sé stessa è una prova, una tentazione, dove, attraverso le scelte che operiamo, emerge quello che siamo.
Interessante è che l’episodio delle tentazioni, è collocato da Luca tra il battesimo e l’inizio del ministero di Gesù. Se nel battesimo Gesù riceve la missione dal Padre, le tentazioni rappresentano il tempo in cui Gesù si prepara a intraprendere il suo ministero.
Gesù sceglie quale Messia vuole essere infatti sulla sua figura c’erano molte attese, diverse e ambigue. Anche noi spesso siamo circondati da attese diverse su di noi e talvolta è necessario fermarsi a riflettere per non essere travolti. Solo così le nostre azioni non saranno casuali, impulsive, ma consapevoli e meditate.
Gesù rimane nel deserto quaranta giorni, un “tempo lungo” che ricorda i quarant’anni nel deserto del popolo di Israele. Se facciamo attenzione tutte le risposte di Gesù al tentatore sono citazioni tratte dal libro del Deuteronomio. Gesù rivive l’esperienza del suo popolo, un tempo prezioso per Israele, perché il deserto non era stato solo un tempo di paure e di tradimenti, ma anche un’esperienza di profonda intimità con Dio. Ma ‘quaranta’ indica (per la cultura ebraica) anche il tempo di una vita piena, di una generazione di vita, che nella sua pienezza, dall’inizio alla fine, ci mette davanti alla domanda su chi vogliamo essere.
Ma le tre tentazioni rappresentano tre atteggiamenti emblematici della nostra relazione con noi stessi, con gli altri e con Dio.
Prima tentazione riguarda la fame: i momenti di prova non sono delle eccezioni, ma, come il mangiare, accompagnano l’ordinarietà della nostra vita. Anche il primo peccato, quello di Adamo ed Eva, riguardava infatti il mangiare, pensano al loro interesse personale e immediato.
Gesù sceglie di prendere le distanze.
Non ci sarebbe nulla da obiettare dopo un lungo digiuno! Sebbene possa trasformare le pietre in pane, Gesù non lo fa, perché quel potere non gli è dato per il suo interesse, quel potere è per sfamare gli altri. In fondo è la tentazione di tutti coloro che vivono il potere, grande o piccolo che sia, per soddisfare i propri interessi, tradendo la logica del servizio.
Gesù rifiuta la logica del privilegio, la tentazione di pensare prima di tutto a sé stessi.
Seconda tentazione molto frequente oggi: spesso diciamo di fare il male a fin di bene, ci alleiamo a logiche perverse con il pretesto che serva a operare qualcosa di buono. Quando ci alleiamo con il male, ciò che facciamo, non è mai buono e prima o poi farà emergere il suo veleno.
Satana propone a Gesù di conquistare l’umanità passando attraverso la sua logica, e una volta conquistato il cuore degli uomini potrà farci quello che vuole. È un inganno sottile ma, purtroppo, molto presente nel nostro modo di ragionare. Gesù per Amore sceglie di arrivare all’umanità attraverso la logica della croce, la logica dell’umiliazione: strada più difficile e dolorosa.
Terza tentazione mette in gioco il rapporto con Dio, soprattutto quando sperimentiamo, l’apparente assenza di Dio: siamo tentati di metterlo alla prova, ci comportiamo come bimbi capricciosi che pretendono di essere accarezzati. Il Nemico chiede a Gesù di buttarsi dal pinnacolo del Tempio, perché se è vero che Dio lo ama, non lo lascerà cadere. Gesù invece ci insegna a essere figli adulti, che portano nel cuore la certezza di essere amati, di essere certi che quando sarà opportuno o necessario, Dio ci sarà! Non ha senso tentarlo.
Come in Gesù, così anche per noi, la tentazione ritorna soprattutto nei momenti in cui siamo più deboli. Per Gesù infatti la tentazione ritornerà nell’orto degli ulivi mentre è in agonia; e sulla croce quando tutto sembra perduto, e ritorna sempre nella tentazione dell’auto-salvezza: salvati! Pensa prima a te!
Modalità molto frequente anche nella nostra vita: nelle difficoltà, siamo tentati di pensare prima a noi stessi.
Gesù ci insegna a rispondere abbandonandoci e mettendoci con fiducia nelle braccia del Padre.
Chiediamoci allora: dalle mie scelte cosa emerge? Quali sono, nella mia vita le tentazioni che devo combattere?
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