Foglietto settimanale dall’11 al 18 Agosto 2024 – XIX Domenica T.O.- Anno B

Come ritrovare la forza di lottare?

 

Oltre ai deserti che la vita ci chiede di attraversare, esistono anche altri deserti, nei quali noi stessi decidiamo di inoltrarci: sono i deserti della fuga, a volte infatti la vita può diventare pesante con le sue delusioni e le sue ingiustizie. Quando lotti per tanto tempo, la storia diventa insostenibile, la prevaricazione e l’ingiustizia continuano, è naturale sentirci sconfitti, non sentire più la forza per continuare a lottare, tutto ci sembra un fallimento tanto che diventa facile gridare anche a Dio, dire basta, gettare la spugna, fuggire…

Questa è anche l’esperienza del profeta Elia, che ha combattuto con coraggio, proclamando la verità, rifiutando ogni compromesso, lottando contro i poteri perversi e corrotti, ma gli sembra che il suo continuo impegno sia valso a nulla. Dopo il grande successo contro i profeti di Baal sul monte Carmelo, Elia si ritrova nuovamente perseguitato dalla regina Gezabele, ha l’impressione di non aver fatto nulla di buono e rilegge la sua vita alla luce del momento di crisi che sta vivendo. Si inoltra nel deserto per non essere più trovato, si sente solo, abbandonato, e vuole abbandonarsi al nulla e nel deserto sotto una ginestra, si corica per addormentarsi in un sonno che assume il sapore della morte. Eppure questo momento di scoraggiamento, di forte depressione, Elia riesce a trasformarlo in una preghiera accorata a Dio… «Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri»

Proprio quando abbiamo deciso di perderci, di lasciarci andare Dio ci raggiunge con parole semplici e gesti familiari, ma rivitalizzanti nei momenti di solitudine e di tristezza.

«Àlzati, mangia!»: per riprendere il cammino abbiamo bisogno di nutrirci, senza pane non si va da nessuna parte!

Purtroppo oggi tante persone sono ferme “sotto la ginestra nei deserti della loro vita”, perché non si nutrono o non trovano il “vero pane” che dà nutrimento!

L’immagine della focaccia e dell’acqua, ci rimanda all’incontro di Elia con la vedova di Sarepta (1Re 17,8-16) quando, nel tempo della carestia, cercava acqua e pane; ora nello stesso modo Dio, si rivela nuovamente ad Elia: nel tempo della carestia ti ho donato il pane, oggi torno a nutrire la tua vita perché tu possa proseguire il cammino della tua vita. La focaccia cotta per Elia, rimanda a qualcuno che si è preso cura di lui: ma questa attenzione non è quella che anche noi desideriamo quando ci sentiamo soli e sconfortati?  

Questo “ritornare una seconda volta per incoraggiare Elia” ci conferma ancora l’immenso amore di Dio: rialzarsi nei momenti difficili della vita non è automatico, ma a piccoli passi, possiamo farcela.

Ecco che il monte Oreb diventa la nuova missione di Elia, il luogo preciso verso cui camminare ma diventa anche monito per noi a saper trasformare le nostre fughe in un pellegrinaggio: per riprendere la strada è fondamentale sapere verso dove dobbiamo andare!

Ma non solo, la manna per il popolo di Israele e la focaccia per Elia, ci aiutano a comprendere che il Pane è un dono che riceviamo gratuitamente da Dio, come è un dono anche la nostra vita che ogni giorno riceviamo gratuitamente, vita che non è quindi di nostra proprietà, e per questo siamo sempre chiamati a ringraziare e lodare Dio fonte di ogni dono.

Con maestria Giovanni colloca qui le parole di Gesù sul pane, per farci comprendere da dove viene la nostra vita, e cosa veramente la nutre. Solo così è possibile proseguire il cammino della vita, e poter affrontare i momenti di scoraggiamento e di delusione.

Gesù è il pane della vita! Nutrirsi di Lui significa coltivare e custodire la relazione con Lui attraverso l’ascolto, e aprire il nostro cuore al suo amore. Solo nel pane eucaristico, ci nutriamo di questa relazione: l’Eucaristia è la vita di Gesù che ogni giorno è donata a noi affinché possiamo vivere. Abbandonare questa relazione porta inesorabilmente a ritrovarci nel deserto senza pane, e non essere più in grado di proseguire il nostro cammino.

Chiediamoci allora: Come reagisco nei momenti di scoraggiamento? Mi nutro veramente di Gesù?

XIX Tempo Ordinario_2024

SCARICA IL PDF