Il presepe della parrocchia San Lorenzo di Budrio raccoglie in un’unica scena tre significati rappresentati dalla breccia nel muro, dalla lanterna verde posta di fianco a Maria e dalle statuine.
Focalizzandoci sul primo segno, si può vedere un muro infranto dalla luce della Sacra Famiglia. Entrando nella storia, Gesù è in grado di infrangere tutti i muri: non solo quelli fisici, ma anche quelli interni, mentali, del cuore.
La forza di Dio è travolgente e nulla può fermarla: anche un simbolo di impenetrabilità come il muro non può nulla davanti al Signore. Tutto ciò che abbraccia e accoglie l’amore del Padre è illuminato, radioso. Dove invece non c’è Dio, lo si può notare ai lati del muro, c’è buio, aridità (rappresentata da due alberi spogli) e purtroppo guerra. Dio decide di venirci incontro per dare una speranza di vita nuova, pace, amore.
Il secondo simbolo del presepe, come detto, è la lanterna verde posta di fianco a Maria.
Vuole rappresentare il tema dell’accoglienza come descritto dal quotidiano Avvenire con riferimento alla drammatica situazione che si sta verificando ai confini dell’Europa, in quel lembo di terra tra Polonia e Bielorussia.
Vicino al confine, le case dei polacchi che espongono la lanterna verde vogliono trasmettere un messaggio di accoglienza ai migranti che sta a dire: “State tranquilli, in questa casa troverete ospitalità, cibo caldo e doccia … non dovete avere paura”.
Ecco, con questo simbolo, posto simbolicamente di fianco a Maria, colei che ha saputo accogliere senza paura quanto chiesto da Dio, vogliamo che ognuno di noi, proprio dal Natale sappia essere a sua volta una persona che accoglie.
Badiamo: accogliere non significa soltanto lo straniero, ma anche il proprio familiare in difficoltà, l’amico che ha bisogno di una parola di conforto. Speriamo che questo presepe sia un invito a fare proprio questo straordinario amore che Dio ci vuole trasmettere entrando nella storia.
Questo presepe, poi, è un presepe di comunità. Ai piedi della natività si possono vedere tante statuine che rappresentano i vari mestieri che in un qualche modo siamo tutti noi, con le nostre fragilità, debolezze e desideri. Le statuite sono il frutto di una collaborazione con i gruppi di catechismo della parrocchia perché sono state portate dai bambini e per questo li vogliamo ringraziare per la loro numerosa partecipazione.
Il presepe non è solo di chi lo fa, ma di tutti … anche di chi partecipa con una statuetta.