Un Servo di Maria, un innovatore, una guida … un pastore

Trentacinque anni di apostolato

La sintesi dei trentacinque anni di apostolato (1968-2003), vissuti intensamente da p. Luigi come parroco nella nostra parrocchia, ha richiesto un’intensa ricerca negli archivi della nostra storia locale perché hanno coinciso con un periodo testimone di enormi cambiamenti sociali.
L’arrivo di p. Luigi a Budrio avvenne con l’esplodere del “sessantotto” che provocò sconquassi in una società caratterizzata ancora dal patriarcato, (solo nel 1975 ci fu la riforma dello stato di famiglia).
All’interno della Chiesa si vivevano i primi cambiamenti dettati dal Concilio che si era chiuso nel 1965 e le parrocchie stentavano a rinnovarsi in un clima di poca frequentazione e di quasi totale assenza da parte dei giovani. Nel gennaio del 1969 si tenne la votazione dell’1^ consiglio pastorale con l’elezione di ben 32 componenti. Iniziò così nella nostra parrocchia la collaborazione clero-laici, nello spirito dei documenti promulgati durante il concilio che ancora oggi è il fondamento dell’attività parrocchiale.

Il Rinnovamento della Catechesi

Nel 1975 furono pubblicati i primi catechismi della C.E.I. e fummo tra i primi nel vicariato a introdurli, essi ebbero significative ripercussioni sul rinnovamento dei metodi educativi e del conseguente ricambio delle persone preposte. Furono introdotti da subito corsi per catechisti ed evangelizzatori e, come ci ha ricordato p. Luigi nel suo saluto; iniziò una vera e propria scuola di teologia vicariale. Nel 1984 nasce per volere del consiglio parrocchiale il Circolo-Oratorio di s. Lorenzo con particolare attenzione ai più giovani. Erano trascorsi quindici anni e il suo primo obiettivo, l’attenzione e la formazione educativa dei giovani, era già stato raggiunto e ancora oggi è sotto i nostri occhi.

Il restauro del patrimonio artistico e religioso

L’anno successivo alla sua venuta a Budrio iniziarono le opere di restauro del patrimonio d’arte religioso, ma anche bene sociale di tutta la comunità budriese.
Cito la nostra Fedora Servetti Donati che gli si rivolse in occasione del 25° anniversario di parroco: “Lei, padre Luigi, con tenacia e passione, seppe trovare le vie adatte per porre in atto l’opera straordinaria del recupero della chiesa S. M. dell’Olmo; ad interessare gli enti superiori, dalla Soprintendenza ai Monumenti a quella alle Gallerie; a coinvolgere i suoi parrocchiani che risposero contribuendo generosamente all’impresa.” Il restauro dell’Olmo precedette negli anni quello dell’interno della chiesa S. Lorenzo, del portico settecentesco, del convento ricavando spazi utili per attività catechistiche, dell’organo ottocentesco; poi fu la volta del complesso della chiesa S. Agata ad essere interessato dal recupero. Tutte queste opere furono organizzate ed eseguite coinvolgendo l’intero paese, dalle singole persone alle istituzioni e alle associazioni. Opere che sono state il traino per la crescita della nostra comunità e di cui ancora oggi godiamo gli effetti: due su tutte, la vivacità della comunità che si è creata e sviluppata attorno alla venerazione della B.V. dell’Olmo, il grande lavoro di assistenza e accoglienza che la Caritas svolge nelle strutture della chiesa di S. Agata.

La Liturgia, la Carità, la cura delle Famiglie, le sue doti umane

Il poco spazio che il bollettino può dedicare a questo saluto non permette di approfondire la dedizione profusa da p. Luigi per la cura della liturgia, di ricordare l’accoglienza verso chiunque si avvicinasse, di riconoscergli la schiettezza e la sincerità che usava nel creare continui rapporti umani: quanti particolari che ognuno di noi potrebbe ricordare, semplici ma significativi, che hanno caratterizzato il suo apostolato con lo stile e il carisma proprio del suo Ordine.
Ha pagato e sta ancora pagando per errori non solo suoi, ma nel momento della sua partenza per luoghi di cura e di riposo nel nostro animo non deve esserci risentimento ma riconoscenza per tutta la sua opera.
Ringraziamo il Signore per averci donato come guida p. Luigi, il quale ci chiede di collaborare e aiutare p. Antonio e p. Sergio con la stessa dedizione che abbiamo dedicato a lui, per continuare e far progredire l’opera iniziata e proseguita dai loro predecessori.

Arrivederci p. Luigi

Giuseppe Federici